Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

\ Il "Non Mollare" Luporini era andato a casa di Bandinelli con un solo compagno, in seguito ad un appuntamento. Mentre lui e il camerata parlavano con Bandinelli, Becciolini era entrato e aveva sparato contro quei due innocenti; allora "al– cuni degli elementi piu eccitati" erano passati a rappresaglie immediate. Pilati, essendo consigliere municipale socialista-comunista, aveva maledetto la mutilazione riportata in guerra e bestemmiato la guerra e la patria. Con– sole era corrispondente dell'Avanti!, quotidiano socialista, candidato politico dei socialisti rivoluzionari e collaboratore del Non Mollare. I saccheggi di botteghe e case avevano avuto luogo perché i proprietari erano noti mas– soni, che avevano recentemente tenuto riunioni per promuovere attività antifasciste. La verità era che Pilati non era mai stato comunista. Il 24 novembre 1920, nella prima riunione del consiglio comunale di Firenze, il sindaco chiamò il consigliere Pilati, non solo col nome, ma anche coi titoli di veterano e mutilato di guerra, e si congratulò con lui per avere fatto il suo dovere verso la patria. Pilati rispose: "Questo dimostra che il socialismo non è scuola di viltà." In questa maniera aveva maledetto la mutilazione e bestemmiato la patria. Dopo lo scisma fra comunisti e socia– listi (gennaio 1921), rimase coi socialisti; questi - quando non si chiama– vano riformisti - si chiamavano rivoluzionari, ma non ebbero mai la piu lontana idea di che cosa potesse essere una rivoluzione, e tanto meno pen– savano di farla sul serio. Quanto a Console, era stato assolto nel giugno dall'accusa di aver distribuito il foglio clandestino. L'Avant1:!, di cui era stato corrispondente, non era comunista, ma socialista rivoluzionario, nel senso or ora definito, cioè senza nessun senso. Nella notte dal 6 al 7 ottobre, il ministro degli Interni, Federzoni, fece annunziare dai giornali che un ispettore generale sarebbe stato mandato a Firenze a fare un'inchiesta, quasi che la inchiesta di Farinacci non bastasse. E i giornali del 7 annunziarono che l'autorità giudiziaria aveva aperto un'in– chiesta per i fatti dei giorni precedenti contro "sconosciuti." Sconosciuti, mentre i nomi erano sulla bocca di tutti! L'8 ottobre i giornali annunziarono che il comandante generale della milizia fascista aveva ordinato un'altra inchiesta. E anche Farinacci, dimen– ticando di avere fatto già lui stesso una inchiesta, mandò a Firenze Italo Balbo a fare un'altra inchiesta. Il 12 ottobre il prefetto di Firenze fu messo a riposo, e il questore trasferito. Per la cosf detta "strage di San Bartolomeo" fiorentina? Neanche per idea! Il 5 ottobre avevano ordinato una perquisizione nella casa della marchesa Adele Alfieri di Sostegno, nipote di Cavour, appartenente alla piu alta aristocrazia, e cattolica purissima, ma antifascista. I fascisti fioren– tini, nel loro fanatismo cretino, erano persuasi che nella casa della marchesa fosse nascosta una loggia massonica. E il prefetto e il questore, piu cretini dei fascisti, avevano ordinato la perquisizione, e, in assenza della proprie– taria, avevano forzato la porta del palazzo, e messo sossopra la casa, senza 487 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=