Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Il "Non Mollare" Santoro. Eccone il testo, che fu pubblicato proprio in quel numero del Non Mollare, che è andato perduto. Roma, 14 giugno 1924 Presidente, da un insieme di indizi e di notizie circospette ho l'impressione che tu abbia scelto soltanto me come capro espiatorio della sciagura che si è abbattuta sul fascismo. Capro espiatorio, non solo in linea politica e morale, ma anche in linea penale. Ebbene, per certe cose bisogna essere d'accordo in due. Io non mi presto asso– lutamente, soprattutto perché stamattina, mentre intorno a me aumentava l'impressione dell'arresto, non hai avuto neanche la capacità di concretare o far concretare con me una soluzione che non turbasse il mio spirito di vecchio amico e collaboratore. Infatti, se un deputato amico, di qui a poco, non cercasse di mettermi in salvo con la sua automobile, io sarei certo arrestato, rientrando in casa mia, come un qua– lunque privato colpevole. Se tu ieri, o stamani, come del resto io ho proposto, mi avessi chiesto un sacri- ficio, io mi sarei con gesto certo piu degno costituito. Ma l'indifferenza e il silenzio prima, e poi l'agguato organizzato da De Bono dietro tuo ordine, è un gesto naturalmente che mi indigna, che mi libera da ogni gesto di generosità. Alle corte: se io non avrò, in questi giorni, le prove della tua consapevolezza in confronto dei doveri di solidarietà non tanto verso la mia persona, verso il mio passato, non tanto verso la mia qualità di tuo collaboratore ed esecutore, talvolta di azioni illegali da te ordinate, ma soprattutto verso la elementare assenza delle ragioni di Stato, io darò effetto a quanto stamane ti ho dichiarato e che nella giornata ho perfezionato; mi riferisco all'aggressione Misuri, all'aggressione Amendola, all'invio in Francia di Dumini, all'aggressione di Cesare Pomi, alla dimostrazione contro casa Nitti, degenerata in saccheggio, alla recente dimostrazione contro le opposizioni da te ordinata a Foschi. Ed è superfluo avvertirti che, se il cinismo di cui hai dato prova spaventevole fino ad oggi, complicato dallo smarrimento che ti ha invaso, proprio quando dovevi domi– nare le situazioni create esclusivamente da te, ti inducesse ad ordinare gesti di soppres· sione fisica durante la mia latitanza, e nell'eventualità disgraziata della mia cattura, saresti egualmente un uomo distrutto e con te, disgraziatamente, il regime, perché la mia lunga e dettagliata dichiarazione documentata è già, si capisce, in mano di amici fidati e che pr~ticano davvero i doveri dell'amicizia. È necessario non per noi, ma per gli enormi interessi che l'Italia ha fiduciosa– mente affidato a noi, che siano stabiliti tra noi dei contatti. Spetta a te provvedere che . ' c10 avvenga. A te che rimani capo del governo, mentre io, col rendermi latitante, mi sono già sacrificato per il tuo salvataggio. CESARE Rossi La reazione dei fascisti fiorentini contro quella pubblicazione fu im– mediata. Per comprenderla, bisogna tener presente che Mussolini era convinto che dietro il Non Mollare ci fosse la Massoneria. Errore. La Massoneria fu sempre estranea al Non Mollare, anche se alcuni massoni, per iniziativa propria e non per ordini superiori, si trovavano fra i distributori. Un mas– sone fiorentino benestante contribuf, una sola volta, con 100 lire, alle spese. Niente piu. Ma l'errore di Mussolini favori coloro che in Firenze erano i motori della macchina. La polizia sorvegliava i massoni, sperando di scopri- 479 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=