Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari 1) una lettera minacciosa mandata il 14 giugno 1924 da Cesare Rossi a Mussolini (lettera da non confondere col memoriale dello stesso giorno pubblicato dall'Aventino il 29 dicembre 1924); 2) tutto quanto risultava dalla requisitoria Santoro su quel memoriale che Aldo Pinzi, nella notte dal 13 al 14 giugno, aveva scritto e poi fatto leggere a non meno di tre persone; di questo memoriale contro Mussolini si era molto parlato, ma non se ne aveva mai avuta notizia sicura; 3) una lettera che Amerigo Dumini (il capo della banda che aveva assassinato Matteotti) aveva scritto dal carcere ad Aldo Pinzi, credendolo sempre sottosegretario di Stato agli Interni (in essa lo informava che aveva scritto un memoriale - un altro memoriale! - sulle imprese da lui compiute in Francia per incarico di Pinzi, e di averlo affidato a un suo amico in Svizzera: "Ella immagina quale scandalo succederebbe in Italia e quali complicazioni con la Francia"); 4) il frammento di un memoriale - un altro memoriale! - in cui " De Bono affermava che Cesare Rossi, capo dell'ufficio stampa, e Marinelli, segretario amministrativo del Partito fascista, avevano, in presenza di Finzi, il 12 giugno 1924 - due giorni dopo l'assassinio - minacciato di tirare in ballo Mussolini se l'affare Matteotti non fosse messo a tacere. Mandammo ogni cosa a Carlo Rosselli, in Italia, per il Non Mollare. A Firenze, intanto, erano stati messi, per cosf dire, sul mercato, durante il mese di luglio un numero 19 e un numero 20 e, in agosto, un numero 21. Di quest'ultimo non è stato possibile trovare nessun esemplare. Il 10 agosto Vasco Badii e Giovanni Poggi furono arrestati a causa del Non Mollare. Né l'uno né l'altro fecero alcun nome; il Badii fu condannato il 31 ottobre a nove mesi di reclusione, e il Poggi assolto per insufficienza di prove. Un "Supplemento al n. 21," con la data "Firenze, 1° settembre 1925," si è salvato dalla distruzione, per quanto con due rispettabili buchi. Alcuni giorni dopo, il 20 settembre, uscf un altro numero, di cui non è stato pos– sibile recuperare alcun esemplare, ma del quale credo di poter affermare che dava quella lettera del 14 giugno 1924 di Cesare Rossi a Mussolini, che Ernesto ed io avevamo estratta dalla requisitoria Santoro. Si tratta di un documento, la cui importanza è eccezionale. Per com– prenderne il valore, bisogna tener presente che il 14 giugno 1924, Cesare Rossi, invitato da Mussolini a dimettersi da capo dell'ufficio stampa per dare una soddisfazione alla eccitazione generale e temendo di essere arre– stato e magari anche "fatto fuori" come testimone pericoloso, si nascose in casa Susi, e scrisse una lettera minatoria a Mussolini oltre a quel men10- riale, che fu poi pubblicato sui quotidiani del 28 dicembre 1924. Nel memoriale Cesare Rossi non faceva cenno dell'affare Matteotti. Ma nella lettera tirava in ballo Mussolini proprio nell'affare Matteotti. Questo documento era rimasto ignoto, finché non lo pescai io nella requisitoria 478 Bibloteca Gino Bianco

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