Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

La politica di Benedetto Croce Mautino si era dedicato piu espressamente ai difficili studi di esegesi del diritto romano, ed in essi profondeva gran parte del suo ingegno e della sua rettitudine e per– spicuità scientifiche; tanto che in brevissimo volger di mesi si era impadronito di cosi vasta materia in quel campo. E non poca parte del suo tempo dedicava agli studi di economia, soprattutto seguendo le lezioni e le esercitazioni acutissime, che nel seminario di economia politica a pochi eletti svolgeva Einaudi. Si che molto bene questi scrisse nella prefazione alla prima edizione della sua tesi di laurea: "Disposto naturalmente alla meditazione e ali 'indagine speculativa, memore del detto di un suo maestro che la filosofia non si nutre di se stessa ma della molteplice esperienza della vita, e che bisogna diffidare dal generico e astratto filosofare accademico e rammentare che i filosofi originali hanno sempre avuto qualche mestiere per le mani, egli aveva fermato il proposito di intraprendere i severi studi della romanistica e attendervi come a lavoro professionale, lasciando che la filosofia gli sorgesse di volta in volta dal profondo dell'anima e gli si imponesse con quel carattere di necessità, che è garanzia del suo essere genuino.,, Se Maurino si indusse a sostenere la tesi di laurea in filosofia del diritto e sul tema della formazione della filosofia politica di Benedetto Croce, non -fu per unilaterale e cieco amore né a quella materia né a quel filosofo, ma per ben altro. Fu per compiere decisa– mente un gesto coraggioso - come coraggioso in quegli anni I - di antifascismo, e di schietta risposta alla mortificante atmosfera che del diritto conosceva soltanto l'interpre– tazione fascistica, e della filosofia soltanto la mistica del regime. Ricordo ben io, e ricorderanno ancor molti di quelli che sono ancor vivi, lo scalpore che destò nell'univer– sità di Torino, tra insegnanti e studenti, il fatto anche soltanto di aver scelto una tesi su Croce, e come si fosse cercato da taluni, e in primo luogo dal pavido rettore (Pivano), di evitare che la tesi fosse presentata e dibattuta, e come ci si fosse sforzati di attenuare certe frasi e certe affermazioni, specie nella parte introduttiva piu dichiaratamente perso– nale e antifascista, attenuazioni che infine rimasero e furon poi tramandate, come ben ricordo per avere avuto la fortuna di leggere alcune parti della versione originale. E qui vengo a parlare dell'attività antifascista di Mautino. Oltre al gesto di sfida lanciato con quella tesi, v'è dell'altro. Mautino ricercò e conobbe la madre e la vedova di Gobetti, e perciò alcune delle persone che ancora osavano aver con esse dimestichezza. Io non so e, come Ella dice, nessuno può sapere che cosa Mautino avrebbe fatto nel '43; non so neppure che cosa avrebbe fatto nel '40, quando l'Italia entrò in guerra, se fosse vissuto. So però che non era egli affatto insensibile ai richiami dell'antifascismo mili– tante. Ricordo quel che osservò un giorno a me, uscendo da una delle semiclandestine · esercitazioni di Einaudi, di cui ho fatto sopra cenno, nella quale Einaudi aveva messo in rilievo l'abilità finanziaria del ministro di Napoleone, e come si dovesse ammirare Napoleone per avere scelto un tal ministro e per averlo mantenuto. Mautino mi disse: "Ecco, vedi: Einaudi è fatto cosi, astratto economista, di tutto il resto si disinteressa. Salva Napoleone e lo ammira per la buona finanza, e dimentica il male che ha fatto alla Francia e al mondol" Ohi non sono certo queste frasi da torre d'avorio. V'è di piu. Quel che fece Mautino nei pur brevissimi mesi, in cui aveva incominciato ad avvertire le contraddizioni della civiltà e la tragedia verso la quale ci incamminavamo, fu di riuscire a raccogliere intorno a sé un certo numero di condiscepoli e di amici, che allora per lui e attraverso di lui si conobbero e si vollero bene. Gli scritti, di cui ha dato notizia lo Sferazza, e questa lettera del Diena rendono ancora piu attraente l'immagine di quel giovane immaturamente sottratto agli studi e alla vita politica. Mautino e Croce La lettera del Diena contiene una seconda parte non meno interessante della prima. 447 Bibloteca Gino Bianco

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