Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari nuazione giuridica del regime fascista. È possibile che fra questi fatti e la filosofia politica di Croce non vi siano rapporti di sorta, e che la filosofia possa essere compresa senza tener presenti quei fatti, e quei fatti possano essere compresi senza tener presente quella filosofia? Sulla fine del frammento, che abbiamo innanzi a noi, il Mautino ha osservato che al pensiero filosofico di Croce "accadeva di incontrarsi e con– taminarsi con le sue inclinazioni e aspirazioni personali," e che "il suo animo di conservatore per sentimento e tradizione si svolgeva ad uno ste– rile ideale di unità e disciplina sociale" (pp. 257-8). Si trattò di incontri e contaminazioni casuali, oppure di due facce interdipendenti della stessa medaglia? Forse Mautino avrebbe affrontato questo problema, se non gli fosse venuta meno la vita il 26 maggio 1940 a soli 23 anni. Si era tenuto estraneo ad ogni attività politica, sebbene fosse saldamente antifascista. Eppure nella università di Torino il ricordo di Gobetti, di Gram– sci, di Tasca era recente e vivissimo; le rappresaglie governative contro gli - insegnanti, che avevano manifestato nel 1929 la propria approvazione al discorso di Croce su la conciliazione, non erano certo state dimenticate; né erano stati dimenticati i processi e le condanne feroci di decine e decine di comunisti; e quelle degli iscritti a "Giustizia e Libertà" risalivano appena al 1932, al 1934, al 1936. Sembra che il ricordo di tutti questi fatti sia passato sullo spirito di Mautino come acqua sulla pietra. Fu amico di antifascisti, fu antifascista. Ma non uscf mai dalla sua filosofica torre d'avorio. Vi si sarebbe tenuto sequestrato anche nel 1943 ed anni seguenti? Problema insolubile. Nessuno può affermare che cosa avrebbe fatto un uomo, se fosse ancora vivo, quan– do fossero sorte imprevedute situazioni. Dove si arrestò la vita di quel gio– vane, lf dobbiamo arrestarci noi. Gioele Solari, che ebbe il Mautino fra i suoi alunni, ha descritto con affetto, che fa onore al maestro e al discepolo, la formazione intellettuale del Mautino. Due figure emergono in questi suoi ricordi: quella di Piero Gobetti e quella di un amico di Gobetti, Mario Lamberti, che servf come ponte di passaggio fra Gobetti e Mautino, fra Luigi Einaudi e Mautino. Purtroppo anche questo scritto è rimasto incompiuto per la morte del So– lari, avvenuta nel 1952. Norberto Bobbio ha raccolto religiosamente i due frammenti, facendo opera, di cui dobbiamo essergli grati; ché l'amicizia fra un discepolo come Mautino e un maestro come Solari merita di essere ricordata. Forse mi sarà consentito correggere alcune inesattezze che mi riguar– dano, e che Solari probabilmente avrebbe eliminato, se avesse avuto il tempo di rivedere il suo lavoro. Solari ha confuso la "Lega democratica per il rinnovamento della poli– tica nazionale" con la "L.ega antiprotezionista" (pp. 57-59). Questa fu pro– mossa dalla Voce quando l'Uni"tà non era ancor sorta, nel 1910 se la memo– ria non m'inganna; la "Lega democratica" invece fu promossa dall'Unità nel 1919, e la Voce di Prezzolini non vi ebbe nessuna parte. Non è esatto 442 Bibloteca Gino Bianco

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