Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

La, formazione della filosofia p,olitica di Benedetto Croce 1 Mautino fu giovane di eccezionale intelligenza e di stupendo carattere. Ebbe la fortuna di trovare nel ginnasio un insegnante che gli disse "parole di vita, di umanità": - un solo uomo può mettere fuoco ad uno spirito, se questo è pronto a ricevere la scintilla. Poi, nel liceo, ebbe un professore di filosofia, credente sincero in quello che insegnava: era, a dire il vero, gentiliano, ma anche un gentiliano può accendere il fuoco sacro se c'è legna da ardere. In quel maestro il Mautino trovò "non tanto l'espositore di un sistema filoso.fico nella sua struttura logica, quanto l'uomo che personificava una filosofi.a della vita diretta a formare gli spiriti alla libertà, alla verità, al dovere" (p. 11). Rimane per me un mistero come un filosofo gentiliano potesse dare un'educazione di quel genere, mentre Gentile insegnava che anche il manganello può essere legit– timo strumento di persuasione. Si vede che infinite son le vie del Signore. Oltre a quell'insegnante gentiliano, il Mautino trovò nel liceo una inse– gnante d'italiano, cattolica fervente, che "riusciva a fare della letteratura un valido strumento di educazione morale e civile." E le rimase affezionato, anche dopo che le sue opinioni religiose presero un indirizzo diverso da quelle della sua insegnante. E questa gli fu amichevole anche dopo che vide mancare in lui quella fede religiosa viva e operante che era per lei sola possibile garanzia di salvezza. "Se lei," gli scriveva nel 1936, "avesse una fede cristiana cattolica, militante e operosa, temerei meno: n1a questa fede in lei non c'è: lei cerca l'umano, un umano di qualità superiore, comprendo, ma pur sempre umano. E allora ... allora ho ragione di temere." E sentiva che era "destinato a soffrire, in questo mondo di materialismo e di anta– gonismi feroci, a soffrire troppo" (p. 15). Se tutti gli insegnanti cattolici fossero come quella donna lf, io affiderei loro tutte le scuole dagli asili in– fantili all'università. Ma, ahinoi !, questo non è il caso. Finito il liceo, a diciott'anni, Mautino si iscrisse all'università di Torino nella facoltà di legge. Ma le materie giuridiche lo interessavano poco. Si inabissò nella filosofia crociana. La sua tesi di laurea nel 1939 fu dedicata appunto alla formazione della filosofia politica di Croce. E il frammento che abbiamo sotto gli occhi, è la rielaborazione di quella tesi. Il Mautino non poté portare a termine quel lavoro perché mori sul principio del 1940, quan– do aveva appena ventitre anni. Non mi arrischio ad avere una opinione sui rapporti tra il pensiero del Mautino e quello di Croce, essendo cieco-nato per la filosofia crociana. Perciò non riesco a vedere se il Croce di cui parla 1 Pubblicato in "Il Ponte,'' maggio 1954, pp. 810-12, come recensione a A. .MAUTINO, La formazione della filosofia politica di Benedetto Croce, 3 ed., con uno studio sull'autore e la tradizione culturale torinese da Gobetti alla Resistenza di Gioele Solari, a cura di N. Bobbio, Bari, Laterza, 1953. La lettera di Mario Vinciguerra, che segue, e la relativa postilla di Sal– vemini, apparvero nel numero di luglio-agosto 1954, pp. 1251-53. [N.d.C.] 440 Bibloteca Gino Bianco

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