Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Partigiani e f uorusciti 1 Nella prefazione a un bel libro Antologi·a della Resistenza,2 il mio vec– chio amico Augusto Monti ha tracciato una teoria storica, la quale sembra a me giusta. Secondo Monti, quella resistenza, che prese forma armata in Italia dal settembre 1943 all'aprile 1945, non nacque come un fungo in una notte, ma era cominciata in Italia non appena aveva cominciato a manifestar– visi un primo germe di movimento fascista. Vi fu in Italia, già durante la prima guerra mondiale, resistenza al padre del fascismo, cioè al nazionalismo. Fu la resistenza ideologica di chi non intendeva trasformare l'ultima guerra per la unificazione italiana contro l'imperialismo tedesco in una guerra imperialista, su modello tedesco, dai programmi sconfinati. Questa resistenza si accentuò, a cominciare dal 1919, contro il fascismo vero e proprio, che ereditava l'imperialismo nazionalista pur sotto camuffamenti rivoluzionari. Continuò, anche armata, fra la fine del 1920 e la cosf detta Marcia su Roma, per opera di operai e contadini, ma fu schiacciata dalle forze associate dei fascisti, dei nazionalisti, dei co– mandi militari, della polizia e della magistratura. Diventò resistenza disar– mata o quasi, e prevalenten1ente ideologica, in Italia e all'estero, dalla cosf detta Marcia su Roma alla guerra di Spagna. Si affermò come resistenza non solo ideologica, ma anche armata, nella guerra di Spagna. Con questa guerra comincia la fase discendente del fascismo italiano. Molti fascisti non capirono la utilità di quella guerra che non finiva mai, mentre Hitler ne approfittava per annettersi quell'Austria, per la cui indi– pendenza dalla Germania Mussolini aveva sempre giurato e spergiurato di voler vivere e morire. Poi venne la campagna razzista a disgustare un po– polo, nelle cui vene scorre il sangue di tutte le razze dell'Europa e del Mediterraneo. Poi vennero i disastri della seconda guerra mondiale. Via via che si estendeva e si approfondiva il disorientamento e lo sco– raggiamento tra i fascisti, si accentuava la resistenza antifascista in Italia e all'estero. Ma era sempre resistenza disarmata in Italia, e cominciò solo nel 1940 ad essere resistenza armata in Francia per quegli italiani, che parte– ciparono 11 al movimento clandestino contro i tedeschi. Anche gli scioperi del marzo 1943 nel Piemonte e nella Lombardia furono casi di resistenza disarmata. La resistenza armata cominciò in Italia dopo lo sfacelo del 9 settembre 1943. Ma essa non si comprenderebbe, se non si tenesse presente la resi– stenza ideologica, e qualche volta anche armata, dei trenta anni precedenti. Come ho detto, questa genealogia della resistenza armata, quale si svi- 1 Pubblicato in "Il Mondo," 6 dicembre 1952. [N.d.C.] 2 L. STURANI, Antologia della Resistenza, con prefazione di A. Monti, Torino, Centro del Libro Popolare, 1951. [N.d.C.] 425 Bibloteca Gino Bianco

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