Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Come fu assassinatoGiuseppe Di Vagno' Pochi in Italia ricordano che Giuseppe Di Vagno, deputato socialista appena trentenne della provincia di Bari, fu assassinato da una squadra di fascisti a Mola di Bari, il 25 settembre 1921. Forse i lettori del Ponte prenderanno un qualche interesse a sapere come quell'uomo fu assassinato, e come i suoi assassini se la cavarono per il rotto della cuffia, prima nel regime fascista e poi e definitivamente nel regime postfascista. Le presenti notizie sono ricavate dalla requisitoria pronunciata dal so- stituto procuratore generale, Vitangelo Poli, dinanzi alla corte di assise di Potenza nel luglio 1947, e da una memoria che lo stesso Avv. Poli ha avuto la bontà di preparare per me. Nella primavera del 1921 sorse anche a Conversano (provincia di Bari), città originaria di Di Vagno, un "fascio." Nacque dal partito liberale, "anzi gli stessi locali servirono ad ospitare il fascio" (deposizione dell' avv. Paolo Troia, nel processo per l'assassinio). La parola "liberale," come tutti sanno, ha detto in questo secolo tutto a tutti. Salandra, liberale, nella primavera del 1921, si proclamò "fascista onorario"; cioè la parola significava allora "conservatore e fiancheggiatore del fascismo." Uno dei fascisti piu facinorosi di Conversano, Paolo Tarsia-Incuria, era denominato "il Giolitti di Conversano" - indice divertente della opinione che si aveva allora di Giolitti in Conversano, ma non in Piemonte. Un altro, Saverio Tarsia-Incuria, maestro elementare, era soprannominato "il cane ,, nero. In quella stessa primavera si formò un "fascio" anche a Cerignola, in provincia di Foggia, e il popolo lo battezzò come "la squadraccia." Un'altra squadraccia si costituf a Bari. Quando Gigino Battisti ed Egidio Reale an– darono nel marzo 1921 a parlare per il partito repubblicano in un comizio elettorale, non poterono aprir bocca, e salvarono la pelle, solo perché li protesse uno squadrista, vecchio amico personale di Gigino Battisti. Nelle elezioni del 6 aprile 1921, Di Vagno fu eletto deputato. Poco dopo i "liberali" di Conversano perdettero anche l'amministrazione comu– nale. Resultato delle due elezioni fu che i fascisti di Conversano bandirono pubblicamente Di Vagno da Conversano e dalla vicina Mola. Con tutto questo Di Vagno volle andare a tenere un comizio a Conver– sano il 30 maggio 1921, come era suo diritto. Il comizio fìnf in una "spa– ratoria": un fascista morto, un socialista morto, e dieci contadini socialisti feriti. Un fascista di Conversano, Lo Vecchio Musti, disse: '' Quel giorno 1 Pubblicato in "Il Ponte," ottobre 1952, pp. 1574~76,a firma G. S. [N.d.C.] 422 Bibloteca Gino Bianco

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