Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

I manutengoli del fascismo "intellettuali" farneticanti sulla "vittoria mutilata." In pochi mesi, fra gli ultimi del 1920 e i primi del 1921, quei gruppi diventarono un esercito agguerrito e trionfante. Perché? Perché proprio nell'autunno del 1920 le autorità militari cominciarono a fornire ai fascisti armi e autocarri, e a farli assistere da ufficiali in congedo e anche in divisa per le "spedizioni punitive"; proprio allora la polizia cominciò a far da battistrada alle spedizioni punitive, perquisendo le case delle vittime designate e sequestrando, caso mai, ogni arma atta alla difesa; proprio allora i magistrati, che avrebbero dovuto procedere di ufficio contro reati clamorosi, come quelle spedizioni, diventarono ciechi e sordi, salvo a · riacquistare tutti i sensi per processare solo chi opponesse resistenza. Orbene, proprio allora Giolitti era presidente del consiglio e ministro degli Interni; Camillo Corradini era sottosegretario agli Interni; Bonomi era ministro della Guerra; e Fera (massone) era ministro di Grazia e Giustizia. 2 Uscito Giolitti dal governo nella primavera del 1921, l'illegalismo fa– scista, sotto i successori di Giolitti (Bonomi e Facta) continuò a trionfare finché si arrivò alla "marcia su Roma." Molti credettero allora che Musso– lini avrebbe ridato al popolo italiano la pace interna. Ma le stragi di Torino, nel dicembre 1922, e quelle de La Spezia, nel gennaio 1923, dimo– strarono che il metodo inaugurato da Giolitti due anni prima continuava a imperversare. E continuò fino a tutto il 1926, quando ogni resistenza era stata definitivamente troncata. E anche dopo di allora, la minaccia di un risorgente illegalismo ufficiosamente autorizzato ritornò a galla ad ogni accenno di inquietudine nel paese. Sarebbe sciocco affermare che Giolitti abbia preveduto e voluto tutto quanto avvenne in Italia dalla primavera del 1921 in poi. Non era di spirito profetico dotato come il calabrese abate Gioacchino. Ma sta il fatto che, se si devono ricercare i manutengoli del fascismo dove realmente si trovano, chi ignora Giolitti dimostra di essere negato ad ogni giudizio obbiettivo su quella • materia. II. Invece di prendere in considerazione quel che avvenne sotto Giolitti nel 1920-21, Cajumi risale nella scoperta dei manutengoli del fascismo al 1898, quando "i possidenti lombardi duri a morire" vollero lo stato d'assedio e il tribunale militare a Milano. Ecco "la permanente corrente fascista nella storia italiana." ui c e una con s1one ra reazione e ascismo. Q . ,, fu . f " . " "f . " Un regime politico, il quale è assalito o si crede assalito da forze rivo– luzionarie, si difende. È naturale. Ma c'è difesa e difesa. Può difendersi ufficialmente, alla luce del sole, con i colpi di Stato, gli stati d'assedio, i tribunali militari (come nell'Italia del 1898). Questo si suol chiamare "rea, 2 Si veda A. TASCA, Nascita e avvento del fascismo, Firenze, La Nuova Italia, 1950, pp. 153-89. 413 Bibloteca Gino Bianco

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