Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari Ero io in errore? Noi che in quei tempi non eravamo in età matura, siamo nel– l'impossibilità di intendere i moti di pensiero (o di pseudopensiero) che si svilupparono allora. RENATO FERRONE CAPANO Renato Perrone Capano non era in errore. Sta il fatto che i nazionalisti italiani si dichiararono immediatamente per la guerra a fianco degli Imperi centrali. Ma non appena il governo italiano annunziò la neutralità (2 agosto), si proclamarono anch'essi neutrali, salvo ad esigere l'intervento contro gli Imperi centrali dopo la battaglia della Marna nel settembre. Scrivendo che nessuno che abbia la testa sulle spalle etc. io non pensai che di teste senza testa sulle spalle ce n'era in Italia anche allora. Potrei aggiungere che anche al tempo dell'Asse Roma-Berlino vi fu in Italia chi fece la scoperta che l'Italia avrebbe dovuto nel 1914 intervenire immediatamente a .fianco degli Imperi centrali, anzi il governo italiano violò il trattato della Triplice Alleanza col non mettersi a servizio dei suoi ~ alleati contro i patti dell'alleanza e contro se stessa. Sotto l'Uomo della Provvidenza che aveva sempre ragione, se ne vedevano di tutti i generi. G. S. I manutengoli del fascismo 1 Caro Calamandrei, ho letto nel Ponte, dicembre 1951, uno scritto, nel quale Arrigo Cajumi ha passato in rassegna "i manutengoli del fascismo," e mette fra questi Luigi Albertini. Siccome esiste una antitesi radicale fra parecchie opinioni mie e parecchie del Cajumi, spero non riesciranno inutili ai lettori del Ponte alcune osservazioni dirette a chiarire quella antitesi. Si tratta, è vero, di pre– istoria, per chi è nato mezzo secolo dopo di me. Ma per le mie 78 prima– vere e rotti è storia viva. E mi sento male quando la vedo maltrattata anche da un uomo come Cajumi, al quale non si può negare né intelligenza né cultura. E il malessere si accentua, quando penso che a lasciar circolare, fra i giovani d'oggi, la storia di quegli anni sotto spoglie non autentiche, si prepara una ben triste storia per domani. I. Anzitutto, fra i manutengoli del fascismo Cajumi dimentica di ricor– dare il piu immediato e maggiore di tutti, Giovanni Giolitti. Fino all'autunno 1920, i fascisti non erano in Italia che sparuti gruppi di ex combattenti alieni dal tornare al mediocre lavoro di ogni giorno, o t Pubblicato in "Il Ponte," aprile 1952, pp. 419-28; ristampato in G. SALVBMINI, Il mini– stro della mala vita e altri scritti sull'Italia giolittiana, a cura di E. Apih, Milano, Feltrinelli, 1962, pp. 567-77. [N.d.C.] 412 Bibloteca Gino Bianco

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