Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Mussolini poliglotta tenne capo di Stato, che si assoggettava quasi quotidianamente alla fatica di prendere lezioni di lingua tedesca" (nel settimanale Tempo, IO febbraio 1951, p. 4). Ma, ripeto, questo non era comprendere il tedesco torrenziale parlato da Hitler, né tradurre in tedesco le Odi Barbare di Carducci. Si può essere incapaci di parlare altro che la lingua materna, ed essere geni, e si possono parlare molte lingue, e non essere buoni ad altro che a fare il portiere di albergo e sollevare entusiasmi nelle proprietarie di pen– sioni. Perciò qualche lettore potrà pensare che abbiamo dedicato ricerche troppo pedantesche a un argomento di cosf scarsa importanza. Ma l'assas– sinio di Dollfuss nel 1934 e la paralisi linguistica del poliglotta Mussolini innanzi a Hitler nel 1941, 1942, 1943, non furono fatti storici di poca im– portanza. Anche il naso di Cleopatra ebbe ai suoi tempi la sua importanza. Et vz·debis,fili mi, quam parva sapientia regitur mundus. Albertini 1914-15 1 Il volume di Luigi Albertini, La crisi del 1914, la neutralità e l'inter– vento,2 è un modello di ricerca e narrazione: fatti accertati con diligenza meticolosa, coordinati con buon senso e desiderio di verità, e narrati in uno stile diretto, snello, senza orpelli: quello stile italiano che fu elabo– rato nel primo ventennio di questo secolo dai grandi nostri giornalisti e si impantanò nel gergo dei gerarchi fascisti nel secondo decennio. Una guerra di minoranza Nel raccontare gli avvenimenti, di cui fu gran parte come direttore del Corrz·eredella Sera, Albertini riproduce qualche frammento del Corri·ere, in cui tutta la "nazione" era "come una sentinella sullo spalto" (p. 513) e "le moltitudini invocavano la guerra" (p. 547). Qualche rara volta si lascia anche andare a dire che l'intervento fu reso necessario dalla "nobile, ac– cesa, commovente passione dei maggiori centri italiani" (p. 533); che "le correnti dell'opinione pubblica reclamavano l'intervento" (p. 538); che "il paese accolse con entusiasmo indescrivibile" la decisione presa dal Re di ,,_ t Pubblicato in "Il Mondo," 9 febbraio 1952. Le lettere che seguono, dell'avv. Guido Sironi e di Renato Ferrone Capano, e le relative risposte di Salvemini, apparvero rispettivamente nei numeri in data 1° marzo e 15 marzo 1952. [N.d.C.] 2 L. ALBERTINI, Venti anni di vita politica, parte seconda: L'Italia nella guerra mondiale, vol. I, La crisi del luglio 1914, la neutralità e l'intervento, Bologna, Zanichelli, 1951, pp. 579. [N.d.C.] 397 Bibloteca Gino Bianco

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