Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Mussolini poliglotta "C ' " "I I 1· " a· H. 1 " . a· . I . se: ertamente s1. n ta 1a, 1sse 1t er, voi avete 1 sicuro a cun1 cl. . '' ( . 1 ) " S' ,, 1 quei... e qui una stra11a paro a per una nuova arma . 1, certo, rispose Mussolini con sicurezza. Ma non aveva la piu lontana idea se si trattava di carri armati o di salsicce in pacchi. Se non intendeva bene il tedesco nel 1942, malgrado le lezioni del prof. Vickoler, Mussolini doveva capirlo anche meno nel 1941. Il fatto che nel 1941 prese Hitler per un braccio e gli disse in tedesco una storia da ri– dere, non prova che egli potesse seguire una discussione seria. Si può im– parare una storiella da ridere in un'altra lingua, solamente per ripeterla e produrre una certa impressione. Gli alti funzionari militari che accompagnavano Mussolini alla riunione di Salisburgo, nell'aprile-maggio 1942, notarono che Hitler parlava sempre lui lungamente, mentre Mussolini rimaneva in silenzio, "paralizzato dal fat– to che non voleva interpreti, pur conoscendo assai poco il tedesco, e cosf perdeva molto di quanto Hitler diceva nelle sue concioni. Mussolini era in condizioni di inferiorità con Hitler, e questi sfruttava al massimo quella situazione. Il Duce usciva da ogni riunione in uno stato di irritazione, de– pressione e mortificazione. 1124 Anche Ciano (Diario, 29 aprile-2 maggio 1942) scrisse: "Hitler parla, parla, parla. Mussolini, che è abituato a parlare lui e che 11 invece è costretto a tacere quasi sempre, soffre. " 25 Quando ebbe luogo nel 1943 l'altro convegno di Salisburgo, Ambrosia aveva ripetutamente insistito con Mussolini che era necessario far compren– dere a Hitler che il problema militare piu urgente era la guerra nel Medi– terraneo e non quella con la Russia. Dopo l'incontro a due con Hitler, Mussolini disse ad Ambrosia: "Riportai oggi una grande vittoria. Non si parlerà piu della Russia." La sera successiva, Ribbentrop tenne occupato Ambrosia, per una buona ora e mezzo, parlando sulla imminente offensiva tedesca in Russia (Monelli, p. 104). Anche il colonnello Montezemolo, che era presente a Feltre, riportò la impressione che Mussolini non se la cavava col tedesco. 26 Nella riunione di Feltre, luglio 1943, Hitler parlò per tre ore, e Mus– solini muto come una tomba: "Io ho sempre affermato che Mussolini non capisce il tedesco," commentò Ambrosia, ricordando la Russia di Salisbur– go. Il resoconto dell'orazione hitleriana a Feltre occupa ben undici pagine di stampato 27 ; ma non attribuisce al Duce neanche una parola. L'interpre– te di Hitler, Schmidt, racconta che, dopo quel convegno, Mussolini, tor– nato a Roma, domandò di urgenza le note di Schmidt sulla predica di Hitler: "Non era riuscito a seguire Hitler, e non poteva prendere le mi– sure di difesa concordate, se non aveva il testo sotto gli occhi. 1128 Aveva concordato quello che non capiva di concordare! 24 P. MONELLI, Roma 1943, Roma, Migliaresi, 1945, pp. 77-78; fonte di questa informazione è senza dubbio il capo di stato maggiore generale Ambrosie. 25 G. CIANO, Diario 19 39-43, Milano, Rizzoli Editore, 1946. [N.d.C.] 26 F. RIPA DI MEA.NA, Roma clandestina, Roma, O.E.T., 1944, p. 45. n F. Rossi, C om e a"ivammo all'armistizio, Milano, Garzanti, 1946, pp. 324 sgg. 28 SCHMIDT, op. cit., pp. 568-69. Bibloteca Gino Bianco 39·5

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