Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari Herr Schuschnigg, 14 in una lettera a Miss Valyova, scrive: Mussolini certamente possedeva una conoscenza elementare del tedesco, la quale gli consentiva di leggere il tedesco, e di partecipare a qualche conversazione di natura convenzionale. Anche allora riesciva meglio ascoltando che parlando. Pretendeva di conoscere il tedesco alla perfezione, e non voleva l'assistenza di interpreti. Io ho, ed ho sempre avuto, la certezza che Mussolini non era in grado di seguire una conversazione seria in tedesco, anche se, per ragioni sue, cercava di produrre una impressione diversa. Anche se si cercava di parlare lento e distinto, appariva presto che assai spesso non capiva quel che si diceva in tedesco. Fino a quando il signor Suvich, oriundo di Trieste, rimase nell'ufficio di sottosegretario agli Esteri, non vi furono difficoltà, perché Suvich parla tedesco correntemente. Le cose cambiarono col successore, Ciano, che non capiva una sola parola di tedesco. La mia opinione mi sembra confermata da quanto avvenne, nel settembre 1937, quando Mussolini visitò ufficialmente Berlino. Mentre Hitler affermò che Mussolini aveva pienamente consentito ai progetti di Hitler sull'Austria, Mussolini, inter– rogato su questo punto, ostinatamente ci assicurò che Hitler non aveva mai menzionato la questione Austriaca, nelle discussioni politiche o in alcuna conversazione privata. Né " l'uno né l'altro, certamente, si sarebhero impegnati in una menzogna grossolana, salvo fossero stati sicuri che non potesse essere facilmente dimostrata come tale. Suppongo che, in realtà, Mussolini conosceva esattamente quel che Hitler mulinava, ma preferi formalmente di essere sorpreso. Monaco: 1938 Herr Martin Fuchs, che per anni fu addetto all'ufficio stampa del go– verno austriaco, e al quale dobbiamo un libro bene informato, Showdown in Vienna, 15 intervistato nel 1948 da Miss Valyova, affermò di "avere udito Mussolini dire poche proposizioni in tedesco per dare il benvenuto agli austriaci, nel 1937, in Venezia; ci furono conversazioni téte-a-téte, ma per lo piu in francese e in italiano, e un po' in tedesco." "Mussolini trovava difficoltà nel condurre una conversazione in tedesco. Dollfuss aveva sempre un interprete: il dottor Hornbostel, che parlava italiano e tedesco alla per– fezione. Paul Schmidt (l'interprete di Hitler) parlava italiano correntemen– te. Schuschnigg parlava correntemente italiano e francese. Le conversazioni avvenivano o con interprete, o in italiano e francese. Mussolini non era in grado di seguire una coerente conversazione politica in tedesco, ma può aver capito piu di quanto potesse parlare." Il principe Windish-Graetz, aiutante di campo di Starhemberg, 16 inter– vistato da Miss Valyova, disse che "Starhemberg e Mussolini parlavano sem– pre francese. Il tedesco di Mussolini era assai rudimentale. Lo parlava e pronunziava discorsi di tanto in tanto, ma era ovvio che quei discorsi erano stati scritti da altri, e Mussolini si era preparato con cura a recitarli. È probabile che non sempre intendesse quel che gli si diceva in tedesco." 14 Kurt van Schuschnigg succedette a Dollfuss, dopo l'assassinio cli questo nel 1934, come cancelliere della Repubblica austriaca. [N.d.C.] 15 M. FuCHs, Showdown in Vienna: the Death of Austria, New York, G. P. Putnam's Sons, 1939. [N.d.C.] 16 Il principe Ernst Riidiger Starhemberg, fu capo della Heimwehr austriaca e vicecancelliere della Repubblica austriaca dal 1934 al 13 maggio 1936. [N.d.C.] 392 Bibloteca Gino Bianco

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