Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari donna trabocca, i due libri tedeschi innominati potrebbero essere stati già tradotti in francese o in italiano. Angelica Balabanoff afferma che negli anni 1912-1914, quando Mus– solini e lei lavoravano insieme nella redazione dell'Avanti!, il futuro duce poteva beccare qua e là parole nei giornali tedeschi, ma non era in grado di sbrigarsela da solo nella interpretazione di un articolo. Come ogni altra persona, Mussolini, dopo avere imparato a memoria la pronuncia di ogni parola e di ogni proposizione, poteva recitare in qua– lunque linguaggio un discorsetto preparato da altri. Dalle memorie del suo cameriere apprendiamo che quando Gandhi stava per visitare Mussolini, questi domandò ad un professore di lingue orientali "come pronunciare al– cune parole indiane che ripeté a Gandhi il giorno dopo. Badava molto alle impressioni dei visitatori, e non risparmiava cure per rendersi grade– vole." 13 Se, dunque, nel 1932, alla Conferenza scientifica internazionale con- ~ venuta in Roma, il Duce fece un breve discorso prima in italiano, e poi in francese, inglese e tedesco, questo non prova che egli conoscesse il te– desco meglio che l'inglese. Non altrimenti il mago nella piazza del vil– laggio tira fuori dalla bocca stoppa, fumo, fiamme e sputo. In quell'anno Ludwig scoprf che Mussolini aveva intima conoscenza del tedesco non meno che dell'inglese (Talks with Mussoli.ni, p. 26), ma il dottor Briining, che proprio in quell'anno, come cancelliere della Repub– blica tedesca, insieme col ministro degli Esteri dottor Curtius, visitò Mus– solini, afferma che se Mussolini li accolse salutandoli in tedesco (phrases de politesse), il piu della conversazione fu in francese. Alcune questioni eco– nomiche furono discusse in tedesco, su iniziativa di Mussolini, ma nei det– tagli piu minuti i negoziati furono in francese. Durante un ricevimento a Villa d'Este, Mussolini parlò quasi sempre in tedesco. Disse a Briining di avere imparato il latino in Svizzera (e questo era una bugia). Durante una di queste conversazioni, Briining venne alla conclusione che Musso– lini aveva letto personalmente un articolo importante uscito il giorno prima sulla Neue Zurcher Zeitung, e lo discusse senza esitazione in tedesco. Con tutto questo, Briining aggiunge che in Venezia, nel 1934, "Hitler deve avere tentato di sopraffare Mussolini con un diluvio di parole; questa era la sua tattica usuale. Se Mussolini accettava di conversare in tedesco con lui, si sarebbe messo in condizioni d'inferiorità." (Lettera, 15 dicembre 1948, al- 1' autore del presente scritto.) Herr Richard Schiiller, che negoziò il protocollo italo-austriaco del 1934, ha scritto a Miss Lisa Valyova della Research Association di New York, la quale mi ha assistito in questa ricerca con grande intelligenza ed amicizia : 13 Q. NAVARRA, Memorie del cameriere di Mussolini, Milano, Longanesi, 1946, p. 154. Questo documento fu assai probabilmente elaborato da un giornalista. Ad ogni modo, dà opinioni di gente che era vicino al Duce. Mi domando se in questo punto non c'è errore di memoria, Gandhi invece di Tagore, che visitò il Duce con immenso fracasso nel 1926. 390 Bibloteca Gino Bianco

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