Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Mussolini poliglotta pp. 94, 127-8). Ma è assai probabile che la Balabanoff abbia contribuito al lavoro comune con la conoscenza del tedesco, mentre Mussolini contribuiva con quella dell'italiano, aiutandosi anche con la traduzione francese di Kautsky, che era stata pubblicata a puntate nel 1903 dalla rivista francese Le mouvement socialiste. 8 Nel 1906 e 1907, scrivendo a un amico, il futuro duce, disse di avere letto Lz"eder, Oden, Fabeln e Erziihlungen di Lessing; ne aveva fatto tra– duzioni, e desiderava una storia della letteratura tedesca "in tedesco." Nel 1908, pretese di avere fatto traduzioni da Klopstock, e nel 1909 da Platen e Schiller. Si vantò anche di avere tradotto dal tedesco in italiano un libro intitolato Memor1:e di una operaia, e un inno alla libertà di un socialista tedesco, Robert Seidel. 9 Ma è lecito avere dubbi sulla autenticità di queste vanterie, quando si tiene presente che parecchi anni dopo la Sarfatti non osò accreditarlo con una vera conoscenza del tedesco, ma solamente con "un po' di tedesco." Klopstock, Schiller e Platen potevano essere letti in traduzioni francesi e anche italiane. Il saggio, che Mussolini scrisse nel 1908 su La poesia di· Klopstock dal 1789 al 1795, 10 e sulla ammirazione e poi aborrimento di Klopstock per la Rivoluzione francese, non richiedeva che qualche conoscenza della letteratura tedesca e della storia francese. Anche le traduzioni dal tedesco si spiegano con l'aiuto di qualche persona che conosceva il tedesco in Trento. Beninteso che parole e frasi non potevano non appiccicarsi alla sua memoria. Ma "conoscere il tedesco" è ben altra cosa. L'autore tedesco, con le cui idee Mussolini diventò indubbiamente fa- miliare dalla seconda metà del 1908 in poi, e al quale egli dedicò articoli del novembre e dicembre di quell'anno (La mia vita, pp. 157-170), fu Nietz– sche. Secondo Megaro (p. 140), al quale dobbiamo uno splendido lavoro sulla vita di Mussolini fino al 1912, Mussolini usò le opere di Nietzsche nella edizione tedesca "rivelando cos1 una seria conoscenza del tedesco, che aveva cominciato a studiare nel 1904, quando era in Svizzera." Ma uno può citare una infinità di opere senza leggerne nessuna. Chi conosceva il fran– cese, poteva leggere molte opere di Nietzsche in traduzioni francesi, 11 oltre a trovare buone informazioni sulle sue idee in due libri italiani. 12 In una lettera attribuita dalla Sarfatti a Mussolini, costui avrebbe scrit– to nella prigione di Trento di avere "inghiottito due volumi tedeschi" oltre Maupassant (The lz"fe of B.M., p. 153). E questo in non piu che dodici giorni! Se la lettera non è una delle imposture di cui il libro di quella s G. MEGARo, Mussolini in the Making; Boston, Houghton Mifflin Co., 1938, p. 109. 9 MUSSOLINI, La mia vita, cit., pp. 123, 130, 143, 157, 171, 173; Y. DE BEGNAC, Vita di Benito Mussolini dalle origini al 24 maggio 1915, 3 voll., Milano, Mondadori, 1936-1940, vol. II, pp. 135, 151, 161, 304, .356, .358; S. BEDESCHI e R. .AI.Essi, Anni giovanili di Mussolini, Milano, Mondadori, 1939, p. 30. L'inno di Seidel si trovava in un libro, Lichtglaube und Zukunftsonnen Gedichte, Berlin, Vorwarts, 1907. io Pubblicato in "Pagine Libere," Lugano, n. 21, 1° novembre 1908, ora in MussoLINI, I, pp. 167-73. [N.d.C.] 11 Cfr. G. BIANQUIS, Nietzsche en France, Paris, F. Alcan, 1929, pp. 119 sgg. 12 E. ZOCCOLI, Federico Nietzsche, Modena, Soc. Tipografica modenese, 1898; e F. ORESTANO, Le idee fondamentali di Federico Nietzsche, Palermo, Reber, 1903. 389 Bibloteca Gino Bianco

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