Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari per la difesa permanente dei loro interessi. Quella gente utilizzò in Italia bene o male a questo scopo i re savoiardi fino al 1922. Dal 1922 al 1940 pensò che Mussolini facesse i loro affari meglio del Re savoiardo, e Pio XI associò alle alte burocrazie militari e civili e alle oligarchie del denaro, l'alta burocrazia ecclesiastica dei vescovi, arcivescovi e cardinali. Poi avvenne quel che avvenne. Ed eccoli ritornare al Re savoiardo, o al luogotenente, e magari aggrapparsi al bamberottolo. Non è colpa loro se sottomano non hanno di meglio. Tutto questo è perfettamente naturale. Ma non si può metterlo in soldoni senza discreditare la causa. Ed ecco allora i monarchici a discutere se una repubblica è preferibile a una monarchia, e se una monarchia libera non sarebbe preferibile a una repubblica totalitaria, e se una repubblica non totalitaria potrebbe dare la garanzia assoluta di non diventare mai tota– litaria, e altre disquisizioni nel vuoto dello stesso genere. Una tecnica ancora piu raffinata è quella di Croce: "Inutile discutere. Lasciamo le cose come ~ sono. ,, (Un amico, che dà un'occhiata a questo manoscritto, mi fa osservare che non tutti i "liberali'' partecipano al movimento monarchico. Omodeo e De Ruggiero, 13 che si dicono anch'essi "liberali," si sono dichiarati pubbli– camente per la repubblica. Non tutti sono, dunque, liberali alla Benedetto Croce. Sf, è vero, non tutti; ma quasi tutti. Le eccezioni individuali contano poco quando si tratta di definire fenomeni collettivi. Chi dice oggi in Italia "liberale" pensa a Benedetto Croce, non a Omodeo, non a De Ruggiero. Perciò, chi definisce il liberalismo di Croce come il liberalismo italiano nel 1946, è certo di rimanere fedele alla verità.) 8. Il liberal,:smo puro Quando ci si mette sulla via della simonia, si sa dove si comincia ma non si sa dove si finisce. Se la libertà, quale la intende Croce, può fare simo– nia coi diritti, privilegi e prerogative della famiglia reale, che tante com– plicità ebbe coi delitti fascisti, perché dovrebbe essere scontrosa con chi cooperò con quei delitti né piu né meno della famiglia reale? Il 12 gennaio 1944, Benedetto Croce pubblicò una lettera ai "cari amici del partito liberale" Intorno ai cr1:tertdell'" epurazione." In quella lettera Croce ammetteva "l'inevitabilità e la necessità" di epurare le pubbliche amministrazioni, ma si sentiva "riempire l'animo di gravi pensieri." Non solo bisognava resistere "a un impeto di vendetta," ma occorreva stare in guardia anche contro l'idea di punire "la violazione della legge morale." Questo compito una volta spettava al Padreterno. Comunque non spetta agli uomini. Bisognava solo "allontanare dalla partecipazione attiva alla vita 13 Lo storico Adolfo Omodeo (1889-1946) fu rappresentante del Partito d'azione in seno al C.L.N. napoletano e ministro della Pubblica Istruzione dal 22 aprile al 18 giugno 1944 nel secondo ministero Badoglio. Lo studioso di filosofia Guido De Ruggiero '(1888~1948) nel 1943 fu tra i fondatori del Partito d'azione e ministro della Pubblica Istruzione dal 18 giugno al 12 dicembre 1944 nel ministero Bonomi. [N.d.C.] 374 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=