Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari tore può dichiararsi pronto ad accettare il comunismo, purché i comunisti siano disposti ad aspettare puta caso duemila anni. Non rifiutare in astratto nessuna riforma ma rinviarle tutte a un avvenire indefinito, è in verità una maniera molto comoda per preservare lo statu quo tenendo a bada i piu sfre– nati rivoluzionari. Nell'antico Egitto un astrologo promise a un re che avrebbe educato una capra a parlare, ma domandò dieci anni per il suo lavoro educativo, pensando che entro dieci anni o il re, o la capra o lui sarebbero morti. Con tutto il rispetto dovuto a Croce, io temo che egli faccia oggi in Italia lo stesso calcolo di quell'astrologo egiziano. Domani si farà credenza ... Quei partigiani italiani, che dall'autunno del 1943 alla primavera del 1945 sfidarono la morte, non solo possedevano una sufficiente dose di libertà spirituale, ma anche volevano ricavare un certo numero di corollari imme– diati - politici ed economici - dalla propria libertà spirituale. A quegli italiani Croce non sa dire altro se non consigliarli a praticare la religione della libertà, rinviando a miglior tempo la discussione di qualunque altro problema. 6. Monarchia o repubbli·ca? Quando si trova di fronte a un problema immediato, la cui soluzione potrebbe svilupparsi in direzione diversa da quella che egli preferirebbe, Croce ricorre a uno di quelli che Stuart Mill chiama "sofismi dilatori, 11 cioè afferma che il problema non ha importanza, e perciò non è il caso di sciu– pare tempo a risolverlo, mentre ci sono tanti, tanti, tanti altri problemi piu urgenti e piu vitali. Cercate quali sono questi problemi piu urgenti e piu vitali. Finirete sempre col trovare che essi si riducono ad uno solo: alterare il meno possi– bile il presente statu quo politico e sociale. Non appena quello statu quo corre il rischio di qualche storta piuttosto seria, Croce si arrampica sulla scala di Giacobbe delle astrazioni, e vi invita a seguirlo nel cielo, dato che la questione in discussione non è importante e non merita di essere discussa e quindi non è il caso di alterare lo statu quo. Ma non appena c'è da dare una mano alla conservazione dello statu quo, Croce si affretta a ridiscendere la scala di Giacobbe, e insegna che il rispetto dello statu quo è assai, assai, assai importante. La sola simonia che Croce permette alla sua libertà è la simonia con lo statu quo. La sua libertà è una libertà ... liberale all'italiana e non all'inglese e all'americana. Questo sofisma dilatorio Croce lo adopera soprattutto per evitare che si discuta se in Italia si deve o no conservare la monarchia. Nelle settimane che andarono dal 25 luglio all'8 settembre 1943, Croce evitò il problema, limitandosi a predicare la libertà alla Beato Angelico sul giornale del "caro Bergamini." Lo sfacelo ignominioso del settembre 1943 368 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=