Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Scritti vari Il Giornale d'ltalz·a promosse metodicamente, sfacciatamente il movi– mento fascista, non appena questo assunse il carattere di reazione sangui– naria, sotto la protezione dei generali, della polizia e della magistratura, e coi denari dei proprietari di terre, degli industriali e dei banchieri. La Marcia su Roma, nell'ottobre 1922, fu covata negli uffici del Giornale d'Ita– lia. Quel colpo di Stato militare, mascherato come insurrezione popolare, doveva portare al potere Salandra e non Mussolini; Mussolini doveva en– trare in sottordine nel gabinetto Salandra. Le cose andarono in modo di– verso, e il bastone del comando saltò dalle mani di Salandra in quelle di Mussolini. Quando Mussolini cominciò a mettere la museruola anche al giornale di Bergamini, Bergamini trovò che Mussolini esagerava, Finché mandava in prigione o faceva bastonare o ammazzare i direttori e redattori dei giornali "sovversivi" e faceva mettere a fuoco le loro redazioni e tipografie, niente ~ di male. Ma limitare la "libertà di stampa" anche a Bergamini, questo era troppo, questo non stava bene. No, non per questo!. .. In seguito all'assassinio di Matteotti (giugno 1924) Mussolini sembrò un uomo finito. Bergamini e gli altri "liberali" del suo stampo passarono nel campo antifascista. Ma Mussolini, colla complicità del Re, di Pio XI e dei generali, e servito dall'incapacità dell'opposizione parlamentare, superò la tempesta. Bergamini fu uno di coloro che pagarono per la sconfitta. Dopo il colpo di Stato del 3 gennaio 1925 dové abbandonare la direzione del gior– nale su cui aveva per tanti anni stampato tante bugie. Spari dal mondo. Riapparve per un momento al tempo della guerra etiopica, quando nella sua qualità di senatore si precipitò a Roma a dar prova del suo "patriotti– smo," cioè nazionalismo, votando la fiducia a Mussolini. Dopo la caduta di Mussolini, quest'uomo "che per lungo silenzio parea fioco" ritornò sul proscenio. Uscirono Mussolini e Gayda,4 ed entrarono Badoglio e Bergamini. Il Re avrebbe dovuto fare nel 1924 dopo l'assassinio di Matteotti il colpo di Stato militare contro Mussolini, che fece nel 1943, con diciannove anni di ritardo. Meglio tardi che mai. Arrivò finalmente il giorno di rimettere l'uscio sui gangheri "liberali" cosf come Salandra e Sonnino avevano sperato di poter fare grazie alla Marcia su Roma. Peccato che Salandra e Sonnino non fossero piu vivi. Essi sarebbero stati i veri e piu legittimi successori di Mussolini. 3. Luigi Einaudi· e Luz'gi Albertz.ni Fa male al cuore dover parlare di Luigi Einaudi in associazione con Bergamini. Ma lui stesso ha scelto questa mala compagnia. Nei venti anni che precedettero la Marcia su Roma, Einaudi professò 4 Virginio Gayda aveva assunto, il 30 maggio 1926, la direzione del "Giornale d'Italia." [N.d.C.] 358 Bibloteca Gino Bianco

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