Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sorel e Mussolini Ma al momento opportuno i fascisti di destra spariscono e vengono in prima linea i fascisti di sinistra. Nella primavera 1935, un gruppo di sinda– calisti rivoluzionari francesi si recarono in Italia, ospiti del governo italiano, alla scoperta del fascismo. Rossoni disse loro che "il fascismo era cominciato come una rivoluzione politica, ma si avviava a diventare una rivoluzione sociale; il capitalismo era finito; chiunque difenda il capitalismo non può essere che un imbecille o un rudere. 11 Naturalmente, diversi dei sindacalisti rivoluzionari francesi furono presi da un grande entusiasmo, e uno di essi, nel corso di un banchetto, dopo avere mangiato e bevuto a spese del con– tribuente italiano, esclamò: "Non brindo a Rossoni il ministro, ma a Ros– soni il compagno. 116 Ma non appena i sindacalisti rivoluzionari francesi eb– bero passato la frontiera, si fece avanti un alto gerarca fascista, Farinacci, il quale parlando a Firenze il 21 giugno 1935, insegnò che nel regime fa– scista non esiste piu una borghesia parassita; esiste soltanto la borghesia "che lavora e che crea," e che merita il rispetto dei fascisti 7 ; nel giugno 1921, Mus– solini aveva annunciato: "Ci opporremo con tutte le nostre forze a tenta– tivi di socializzazione. 118 Nel 1923 aveva levato alte lodi all'iniziativa pri– vata e si era dichiarato ostile a ogni forma di economia controllata; nel 1935 la politica economica del fascismo rimaneva fedele ai principii del 1921 e del 1923. Quale è la realtà dietro queste contrastanti opinioni? Chi conosce la struttura politica e sociale dell'Italia fascista e la impo– tenza alla quale sono ridotte dal Polizei-Staat le classi lavoratrici, può pre– vedere con assoluta certezza che, fintanto durerà l'attuale Polizei-Staat, que– ste classi non otterranno mai il predominio nello Stato corporativo. Il sindacalismo rivoluzionario fascista è una pura truffa. In effetti i "sindacati" fascisti sono esattamente l'opposto di quei "sindacati II ai quali Georges Sorel, nella sua nebulosa immaginazione, affidava il compito di distruggere la società capitalistica e di gettare le basi di una nuova società di lavoratori. Secondo Sorel la lotta di classe - non il moderato conflitto dei socia– listi riformisti, ma la guerra di classe violenta - deve essere il metodo di attacco dei "sindacati" operai. Questi sindacati devono essere creazione della classe operaia senza partecipazione alcuna di intellettuali e di politici, secondo le esigenze della lotta quotidiana, al di fuori della struttura ammi– nistrativa dello Stato capitalistico, mediante un processo spontaneo, incon– sapevole e istintivo di creazione e di sviluppo. Essi devono muover guerra contro tutte le istituzioni dello Stato capitalistico, le cui funzioni e i cui poteri essi devono cercare di eliminare senza tregua, appropriandosi del di– ritto di legiferare, riscuotere tasse, disporre di forze armate, di tribunali, di scuole. In questa lotta senza tregua, essi devono costantemente fare uso dello sciopero, e dell'arma piu efficace di tutte, lo sciopero generale, con l'obiettivo 6 "Notte Temps," 7 giugno 1935, p. 87. 7 "Regime Fascista," 22 giugno 1935. [N.d.C.] 8 MUSSOLINI, XVI, p. 442. Bibloteca Gino Bianco 333

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