Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo gli straordinari e porta a casa tutto quanto guadagna. La madre, durante il giorno, lavora come cameriera, cuoca, sarta, ecc., presso famiglie benestanti, ricevendo come parte del suo salario il pranzo, che porta a casa. Lo spirito di sacrificio delle donne italiane non conosce limiti. A tavola, il padre si serve per primo, perché è lui che guadagna il pane; se dovesse ammalarsi, la famiglia sarebbe ridotta all'elemosina. Poi vengono i bambini, che devono mangiare perché "hanno da crescere." Se qualcosa avanza, allora è della mamma. Ragazze belle quando hanno vent'anni, quando arrivano a tren– tacinque sono decrepite. Non appena maschi e femmine hanno raggiunto l'età in cui possono guadagnare qualcosa, sono messi al lavoro, e anche loro portano a casa tutto quel poco che percepiscono. Quando i bambini di fa– miglie povere sono affamati 1 i vicini fanno del loro meglio per aiutare. A un disoccupato si continua sempre a far credito, perché non appena abbia trovato lavoro comincerà a pagare i suoi debiti, ratealmente, con meticolosa , puntualità. Nei primi vent'anni di questo secolo il popolo acquistò rapida– mente nuove abitudini di vita superando la miseria che aveva prevalso in precedenza. Si mangiò piu pane, la carne veniva acquistata una volta la settimana, e non si andava piu scalzi o con abiti rattoppati. Oggi, poco alla volta, si vanno eliminando quelle cose che non sono indispensabili. Si sta affondando di nuovo nella condizione sub-umana ·di esistenza delle prece– denti generazioni. Ma la vitalità della razza è meravigliosa. Basta _un nulla e si riesce a dimenticare la propria povertà e a godere la vita. In un discorso, il 18 dicembre 1930, Mussolini disse che "fortunatamente il popolo italiano non è ancora abituato a mangiare molte volte al giorno. " 18 Avrebbe potuto aggiungere che nei primi vent'anni di questo secolo il popolo italiano aveva cominciato a prendere la cattiva abitudine di mangiare a sazietà, e che era lui, Mussolini, che si era assunto il compito di rimettere le cose a posto. Pochi giorni piu tardi, in una intervista a Il Sole, 1° gennaio 1931, Bottai rilevò che i metodi di Mussolini e di Ford nell'affrontare la depressione era– no diametralmente opposti. Ford cercava di superare la depressione solle– vando il tenore di vita. Mussolini "ha voluto con coraggiosa ma meditata decisione comprimere redditi e salari." Tra le molte altre benefiche conse.. guenze, tale contrazione dei redditi porterà "quegli effetti psicologici e mo– rali di maggior serenità ed austerità di vita." Finché è possibile affermare che l'Italia naviga sull'onda della prospe– rità, i fascisti esaltano Mussolini per avere innalzato il tenore di vita del popolo italiano. Ma non appena sono costretti ad ammettere una riduzione nel tenore di vita, mutano tattica e inneggiano a Mussolini per avere im– posto maggior serenità ed austerità di vita. E torna loro comodo dimenti– carsi che il popolo italiano da lunga data è uno dei piu frugali del mondo, e non c'era proprio bisogno che gli venissero a insegnare come vivere piu austeramente! 18 MUSSOLINI, XXIV, p. 324. 322 Bibloteca Gino Bianco

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