Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

"N . . ' d' .,, on ci sono pzu men tcantz Per celebrare la visita del segretario generale del partito a Perugia, nel maggio 1932, fu offerto un pasto a 1.000 poveri della città, mentre nella provincia 9.000 indigenti ricevettero razioni alimentari (Corri.ere della Sera, 6 marzo 1932). A Cremona, il 28 ottobre 1932, un migliaio di indigenti rice– vette polenta e baccalà per commemorare il decimo anniversario della "mar– cia su Roma. " 12 Nel luglio 1934, il papa fece distribuire tra i poveri della città di Loreto 1.350 chilogrammi di pane. Calcolando che ciascun povero abbia ricevuto 900 grammi di pane, risulta che furono sfamate 1.500 persone. La città di Loreto ha 3.000 abitanti. Parlando al Senato, il 15 dicembre 1933, il senatore Marcello, un fa– scista al I00 per cento, affermò che per farsi un'idea delle condizioni nelle quali versa la città di Venezia, "basterà considerare la riduzione del 22 per cento dal 1929 al 1933 del consumo di energia elettrica per illuminazione, i 4.000 vani sfitti, l'enorme numero degli avvisi di mora e precetti che si verificano alla scadenza di ogni rata d'imposta, oltre 25.000 su circa 59.000 contribuenti, e tener presente che sono circa 4.000 gli asporti che si dovreb– bero ancora eseguire per imposte non pagate." "Tanti sono ormai gli asporti già eseguiti, che, delle poverissime masserizie, da nessuno appetite, sono ripieni tutti i magazzini disponibili ed il comune deve continuamente prov– vedere nuovi locali a richiesta dell'esattoria." Il senatore Marcello terminò il suo discorso esprimendo la sua gratitudine a Mussolini, che "sta salvando il mondo dall'anarchia e dalla miseria. " 13 Evidentemente, per quel che ri– guarda la miseria, il senatore non considera Venezia come parte del mondo. Un corrispondente sportivo dell'Echo de Paris, che assisteva ad un giro ciclistico d'Italia, mandò al giornale, come è di abitudine, qualche nota "di colore" sulle regioni che attraversava. Nel numero del 13 giugno 1935, leggiamo che negli Abruzzi trovò delle strade "in condizioni deplorevoli, dove l'asfalto è sconosciuto, strade che sono tutto l'opposto delle magn/fiche vie automobilistiche e di grande comunicazi·one." Egli "vide da vicino la miseria dei contadini"; "bambini scalzi e coperti di stracci; anche le donne scalze e precocemente invecchiate; gli uomini sembrano assai poco allegri. Un italiano mi disse: 'Ci cibiamo di pane e olio.'" Si noti che l'Echo de Paris è un giornale conservatore, che ha sempre portato al settimo cielo la mira– colosa prosperità che Mussolini ha donato all'Italia. Il suo corrispondente, quindi, non poteva essere prevenuto contro Mussolini. I turisti non hanno l'abitudine di dirottare dalle "magnifiche vie automobilistiche." 12 Uno degli spettacoli piu pietosi a cui si può assistere oggi 1n Italia è quello di uo– mini, donne e bambini affamati che si radunano a mezzogiorno intorno agli ingressi delle ca– senne. Aspettano i soldati benestanti i quali, potendo provvedere al proprio vitto, prendono ugualmente il loro rancio ma invece di buttarlo via lo danno ai mendicanti. Perfino una scena del genere provoca l'entusiasmo di Knickerbocker: "Siamo passati qui a Milano davanti al monumento ai caduti. Di fronte c'è lo spaccio di una caserma. In un parco a breve distanza diverse dozzine cli uomini coperti cli stracci, tutti in età avanzata, mangiano allegramente nelle gavette. Dallo spaccio viene un profumo cli spaghetti" ("Boston Evening Transcript," 24 set- tembre 1932). 13 A. P., Senato, Legislatura XXVIII, Discussioni, vol VI, pp. 6782, 6784. 315 Bibloteca Gino Bianco

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