Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo adulti minacciando di sostituirli- con i ragazzi. Ecco quanto scrisse nel Cor– riere della Sera, IO e 24 settembre 1931, Bruno Biagi, che era allora un alto funzionario dei sindacati industriali e che nel 1932 divenne sottosegretario alle Corporazioni: In momenti di crisi, il datore di lavoro (...) è portato a ·ridurre i salari, abbassandoli uniformemente sui minimi (..) Le singole aziende trovano convenienza, nei loro rapporti economici interni, a sostituire i giovani agli uomini adulti, in quanto questi ultimi hanno raggiunto, attraverso il tempo, un piu elevato trattamento salariale, mentre i giovani ven– gono assunti coi minimi di salario previsti dal contratto. Uomini ancor validi e aventi quasi sempre a carico una famiglia, sono dimessi da un lavoro che sanno di poter com– piere utilmente. Il datore di lavoro assai spesso dice a costoro che manca la possibilità di tenerli occupati; talora poi li riassume, non piu alle condizioni precedenti, ma come nuovi assunti, coi minimi di salario. 3 Nel Lavoro Fascista, 22 luglio 1933, si legge: I ragazzi (...) nelle fabbriche sono comandati ai piu disparati lavori: dai modesti servizi di pulizia al trasporto di materiale, dalla funzione di aiutanti dei manovali spe– cializzati a quella di portatori di attrezzi. Nel Lavoro Fascista, 2 agosto 1933, un altro funzionario sindacale la– mentava che nell'industria dei laterizi i datori di lavoro esigessero dalle donne e dai ragazzi la stessa produzione raggiunta in precedenza dagli uomini adulti, risparmiando in tal modo circa il 50 per cento sui salari dei loro dipendenti 4 : Nel1 e fabbriche di laterizi, una donna addetta alle n1acchine per la fabbricazione dei mattoni comuni trasporta in otto ore di lavoro tremila mattoni crudi che pesano ognuno cinque chilogrammi corrispondenti a 150 quintali. Il trasporto viene effettuato con carriole a mano per un percorso medio di 170 metri nel brevissimo spazio di quattro minuti, per cui viene a percorrere in una giornata 21 chilometri. La produzione di mattoni a quattro fori è di 17-18 mila per macchina al giorno. Il peso del materiale crudo è di chilogrammi 2,500 al pezzo. Il trasporto viene effettuato con barelle e solitamente vi sono adibite cinque donne le quali in otto ore di lavoro trasportano ben 43 tonnellate di materiale. Nelle fab– briche di marmette in cemento il peso dello stampo abitualmente adoperato dalla donna è di 45 chilogrammi. Lo stampo dev'essere trasportato per circa due metri e collocato all'altezza di m 1,50 da una sola donna. Si tenga conto che il movimento viene eseguito circa 700 volte al giorno per cui lo sforzo complessivo equivale allo spostamento di 315 quintali. Gli esempi che abbiamo elencati rispondono a fatti constatati in diversi stabili– menti. Le nostre indagini si basano sul triennio 1929-30-31, e premettiamo che durante lo stesso periodo su di una media di 20.000 operai edili si è riscontrata la percentuale del 22 per cento di casi di malattia con una durata media di 15 giorni del periodo di degenza. Per le donne, invece, la percentuale sale al 30 per cento, con un periodo medio di degenza di 40 giorni. Può essere interessante rilevare il grado di morbilità in relazione all'età delle operaie: dai 18 ai 25 anni 57,4 per cento, dai 25 ai 30 anni 19,2 per cento, 3 In Italia questo fenomeno ha preso il nome di "svecchiamento." Scrive il "Lavoro Fa– scista," 5 agosto 1931, chiedendo che almeno i combattenti siano protetti contro questa minaccia: "Oggi quei combattenti rappresentano la quasi totalità degli operai sui 40 anni e a poco a poco anche quelli di età minore si avvicinano a quel periodo critico che per gli industriali, dal patriottismo a soffietto, segna il limite della permanenza negli opifici." 4 GoAD e CURREY, The Working of a Corporate State, cit., p. 29, hanno scoperto che "a parità di lavoro le donne devono ricevere pari compenso." 290 Bibloteca Gino Bianco

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