Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore doveva per forza confondersi con le v1:cende biografiche. Nel giudicare la posizione d•,:Croce davanti al fascismo e, attraverso di essa, ·intendere che cosa s1:astato il "liberalismo" italiano, Salvemini non poteva prescindere dal considerare, pur senza mai nominarla, la propr1:a opposta esperienza. Fare i cont,: con Croce, qui·nd,:, voleva anche dire per Salvemz·ni misurare al ter– mine della sua esistenza la di.stanza che lo separava da Croce e, alla luce della nostra recente storia, valutare la posizz·one diversa che egli stesso oc– cupava e nella cultura e nella tradizione politica d_el nostro paese, facendo i·n realtà i conti con il proprio antif asci·smo. , Nel suo g1:udi.zio su Croce e il fasci·smo Salveminz· prende le mosse da una semplice constatazione, quella cz·oè delle vari·e e ben note manifesta– zi"oni di· filofasci·smo ri·sconì~abili nella bz·ografia di Croce sino al 1925. Tale atteggiamento, secondo Salvemz·ni, non è da sp1:egarsz· semplicemente in ter– mini di opportunismo politz·co, non solo perché ciò non corrisponde all'in- ~ dole dell'uomo, di· cui Salvemi·ni non mise mai in dubbz·o la personale ret– titudz·ne; ma perché z·n effetti esso r,:specchi"auna v1:sione polz.tz ·caprofon– damente conservatrz·ce, alla quale gz·à aveva corri.sposto la vita di Croce sin dai prz·mi anni del secolo e che, ancora nel 1924 con gli· Elementi di poli– tica, egli riconfermerà a chi.are note in sede di definizione teori·ca. Ora, ciò che muove la cr,:tica di· Salvemz·ni· non è tanto il fatto che Croce (e al pari· di lui ii "liberali:smo" italiano) custodisca un -ideale conservatore, quan– to l'ambz "gui.tà di cui cz·rconda la propri·a eff etti'va sostanza politica cer– cando di apparire del tutto di.verso da quello che è. 48 Sottraendosi al com– pito d,: precisare a quali· contenuti debba corrispondere ii termine "libertà" perché un regime polz.tz "copossa davvero dirsi "liberale," Croce aveva in,._ vece elaborato un concetto di· "lz"bertà disossata," il quale poteva f acz·lmente adattarsi· a qualsi·asi regz·me e programma politi·co. 49 Lungo questa strada egli era arrivato addz'rittura ad assumere una etichetta "democratica," inam– missibi'lmente confondendo tra di loro i termin,: "conservatore" e "demo– cratico." "Nella storia italiana - scriveva Salvemini - ( che non è una stratosfera filosofica) i 'l,:berali' ( nel significato i·taliano) non furono mai 'democrati·ci' fino al momento 1:ncui anche la parola 'democratico' acqui– stò z'n i'taliano il signz·ficato di 'conservatore' tanto che lo stesso Croce può oggi mettersi sul cappello il pennacchio della democrazi·a. '' 50 Ma questo tra– sformismo i'ntellettuale non era privo di conseguenze pratiche: non solo, i'ntanto, i·n sede di interpretazione storiografica esso aveva portato a un ri·mescolamento delle carte per cui", secondo Croce, i promotori della de– mocrazi'a in Italia sarebbero stati' proprz·o coloro contro i quali in realtà le batiaglz·e democrati.che furono, spesso a caro prezzo, condotte 51 ; inoltre, z·n sede politica, esso alla fine della guerra cercava, attraverso l'equi·voco, di salvare determinate posizioni di potere; infine, piu in generale, alla man- 48 Cfr. La politica di Benedetto Croce, pp. 461-62 in questo volume. 49 Cfr. Che cosa è un "liberale" italiano nel 1946, p. 364-68 in questo volume. so Ivi, pp. 381-82. 51 Ivi, pp. 380-81; e cfr. Fu l'Italia prefascista una democrazia?, "Il Ponte," marzo 1952, pp. 295-96. XXVI BiblotecaGino Bianco

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