Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore nalista; ancora, seppur negli anni 1920-22 aveva peccato di filofascismo, non solo non rinunciò mai alla sua indipendenza di giudizio (tanto che al momento della marcia su Roma, insieme ai giornali socialisti, i fascisti non permetteranno a Milano la pubbli·cazione del Corriere della Sera), ma soprat– tutto Albertini condusse, a parti.re dall'avvento di M itssoli·ni· al potere, una opposizione al fascismo che si· farà sempre piu intransi·gente e coraggiosa e alla quale porrà fine soltanto il suo forzato allontanamento dalla di·re– zi·one e dalla propri.età del quotidi·ano milanese. Croce, vi·ceversa, non ave– va avvertz.to alcun imbarazzo a concedere alla fine della guerra la sua collaborazione alla principale rivista naz1:onali.sta,e continuerà a manifestare il suo filofasci·smo, in ri·petute e assai· significative occasioni, si·no al 1925. Inoltre, è comprensibile che nel giudi·care il "liberali·smo" itali.ano Salve– m1:ni conti·nuasse a serbare un maggior rispetto per quella parte di esso che non sz· era mai confusa col "gioli.ttismo," e alla quale Albertini appar– teneva; mentre Croce, a parti.re dalla guerra e poi soprattutto nel suo giudizio stor1:ografico, si era schierato nella parte opposta facendosene apo– logeta. Infine, ed è questo io credo l'elemento di maggior peso, Salvemini ammirava 1:nAlberti.ni quelle quali.tà di· carattere che, come pi·u volte avrà occasione d1: dire, egli· rz·teneva il patrimonio piu prezioso di un popolo; 1nentre nella filosofia di Benedetto Crot:e egl1:scorgeva la codi.ficazi·one di una posizi·one i·ntellettuale che, indifferente agl,: i·mpulsi morali·, fini·va per gi·ustificare ogni· forma di opportuni·smo. Certo, i·l si·gni·ficato complessi·vo della polemi·ca salvemi·ni·ana contro Benedetto Croce va ben oltre i li.mi.ti· del confronto Croce-Alberti"ni; ma non oltre i limi.ti drl nostro discorso, perché essa ha pur sempre un ruolo cen– trale nell'ambito dell'esame che Salvemini andava conducendo i·n questi· anni ( non in modo si·stematico, spesso anzi attraverso oss~vazioni sparse, ma nelle quali· si· può ugualmente segui·re la continuità del suo pensiero) sul rapporto tra i·l fascismo e la storia d'Itali·a. Ciò si deve soprattutto alla posizi"one obi·etti·vamente occupata da Benedetto· Croce e nella cultura e nella tradizi·one polz.tica del nostro paese, per cui· fare i conti con la so– stanza ideologi·ca di quel "li.beralismo" che aveva largamente improntato l' azi·one della nostra classe di·ri·gente, significava per forza fare anche i conti· con Croce. Ma vi· è qualcosa d1:piu, cioè un elemento biografico. In effetti, la polemica di· Salvemi·ni rifiette un contrasto radicale con Croce, che all'origine investe i·l concetto stesso di cultura, 1:l modo di porsi· di· fronte alla vita, e corrz·sponde quz·nd1:a una profonda di ·versi.tà di i·deali e di· programmi, la quale a sua volta si traduce nelle posizioni politi.che as– sunte rispettivamente da Croce e da Salvemini davanti· agli avvenimenti· di· cui furono spettatori e attori, operando spesso in modo profondo anche nel determinare il corso della loro esistenza. Da questo contrasto di idee e di· esperienze derz·vano anche due ben di.verse interpretazioni storiografiche delle vi·cende del nostro paese dopo l 'uni.tà e 1:n esse del significato da attri"buirsi al fascismo. Ma qui il peso della vi·ta vissuta era troppo forte per consenti.re una calma visione delle cose, si·cché il gi·uai·zio storiografico xxv Bibloteca Gino Bianco

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