Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo visita di un gruppo di medici russi, tedeschi, rumeni, sudamericani, ecc. all'istituto odontoiatrico Eastman di Roma, e fecero sapere che i visitatori avevano ammirato quel frutto del regime. N·essuno aveva spiegato ai visitatori che molte altre città europee posseggono istituti analoghi, e che tutti questi istituti sono stati impiantati e donati grazie alla generosità di un filantropo americano. L'unico merito del regime fascista nel "frutto" dell'istituto East– man di Roma si riduce nel non averne impedita la fondazione. Le glorie di Mussolini sono compendiate nei dati che dimostrano come sotto di lui il tasso di mortalità italiano sia diminuito. In un articolo pub– blicato sul Corriere della Sera, 11 agosto 1934, il sottosegretario Bruno Bia– gi dette la seguente trionfale notizia: L'assistenza sanitaria, intesa nel suo ampio significato, si è venuta in Italia, per me– rito del fascismo, estendendo ed intensificando (...) Tale attività (...) ha avuto per effetto di migliorare le condizioni di vita del popolo italiano. E per provare "quanto ciò sia vero,,., egli sottolineò il fatto che il tasso di mortalità era sceso da 14,8 per mille nel 1931, a 14,6 nel 1932, e a 13,5 nel 1933. Egli ritenne opportuno ignorare il fatto che il tasso di mortalità in Italia era stato in diminuzione sin dal 1872, quando era di 30,5 per mille abitanti. ~imase a 19,1 nel quadriennio 1911-14. Come è naturale, salf enormemente durante la guerra mondiale. Nel 1919 il tasso di mortalità era 18,7, ma nel 1922 era già sceso a 17,6. Ciò significa che il tasso di mor– talità calò di punti 1,1 nel corso del triennio 1920-22, e che è calato di punti 4,1 durante i dodici anni 1923-1934. Se fosse stata mantenuta la pro– porzione del triennio prefascista 1920-22, durante i dodici anni di governo fascista la diminuzione avrebbe dovuto corrispondere alla cifra di 4,4 invece che di 4,1. Si tenga presente che negli anni subito dopo la guerra casi di morte per ferite, malattie (tubercolosi e malaria) diffuse dalla guerra, e per le privazioni sofferte durante quegli anni, devono essere stati molto numerosi. Anche i dati sul tasso di mortalità, se onestamente esaminati, non cantano quindi le glorie di Mussolini. 282 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=