Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Alloggi Non c'è da sorprendersi, dunque, se il povero turista sbigottito rimane a bocca aperta per l'ammirazione e ringrazia Dio per aver concesso Musso– lini. Ecco alcune di queste manifestazioni: Le nuove abitazioni domestiche dimostrano con la loro larga diffusione l'alto grado di benessere raggiunto dai ceti inferiori e medio-inferiori. 11 Quando ero a Roma ebbi occasione di vedere alcune abitazioni operaie che non hanno uguale a Londra. Dopo di allora, a giudicare dalle fotografie, le nuove case popo– lari sono migliori di quelle che vidi io, e la loro architettura supera per eleganza quella degli appartamenti costruiti in Park Lane. 12 Personalmente ciò che nell'Italia moderna mi ha piu profondamente colpito sono le nuove case popolari: edifici ariosi e spaziosi con tutte le comodità moderne, nei quali i lavoratori sono stati trasferiti togliendoli dagli affollati quartieri delle zone povere. 13 Leggendo un articolo pubblicato da Sir Leo Chiozza-Money in T he English Revi·ew (maggio 1933, p. 531), si apprende che egli scoprf gli enti italiani per la casa nel 1926. A Milano visitò un gruppo di abitazioni popo– lari chiamate "Villaggio di Campo dei Fiori" e si estasiò davanti alla bel– lezza del complesso e degli edifici. Nessuno gli disse che quegli edifici erano stati costruiti nel 1919 da una amministrazione comunale socialista,1 4 contro la quale nel 1919 Mussolini riversava quotidianamente una caterva di insulti. C'è la storia di un gentleman inglese il quale sbarcando ad Amburgo fu avvicinato da un facchino che aveva un occhio solo, e perciò scrisse alla moglie che tutti i facchini tedeschi avevano un occhio solo. Coloro che sono condotti a vedere le case popolari a Roma e Milano pensano che, grazie alla generosità di Mussolini, tutti i lavoratori italiani siano stati forniti di abi– tazioni come quelle di Roma e Milano. Purtroppo la realtà è assolutamente diversa. Nel 1926, nell'anno in cui Sir Leo scopri che Mussolini aveva in– ventato per l'Italia le case popolari e ammirava il "Villaggio di Campo dei Fiori" di Milano, attribuendo a Mussolini la sua creazione, nessuno lo portò a vedere quelle parti di Milano dove le condizioni erano del tutto diverse. Intorno a Milano, al limite della città, esistevano ancora 526 orribili baracche, fatte di legno, paglia, o frasche, nelle quali vivevano 3.000 persone ammassate nel piu spaventoso squallore. 15 La demolizione di queste baracche fu ini– ziata nell'estate del 1928. Ma le baracche esistevano ancora nel gennaio 1932 (Lavoro, 26 febbraio 1932). Se consideriamo sovraffollati quegli appartamenti in cui vivono in media piu di due persone per stanza, risulterà che nella città di Milano, una delle piu ricche d'Italia, nel 1931 il 50,67 per cento delle abitazioni su di un totale di 273.062 erano sovraffollate; 16.994 abitazioni alloggiavano piu di tre persone per stanza (Corriere della Sera, 10 luglio 1935). 11 MAfuuoTT, The Makers_of Modern Italy, cit., p. 204. u Sir Leo Chiozza-Money, in "The New Leader," 30 settembre 1932. 13 Miss Blaokoer, in "New York Herald Tribune," 10 ottobre 1933. t4 COMUNE DI MILANO, Annuario storico-statistico 1919, Milano, Stucchi, Ceretti & C., 1921, p. CCXLVII. 1 s "Corriere della Sera," 25 luglio 1928. 271 Bibloteca Gino Bianco

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