Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Cap,:tolod1:ciassettesimo Riposo domenicale, ferie annuali, e uffici di collocamento Il benessere delle classi lavoratrici in un· dato paese non è soltanto una questione di salari, di costo della vita e di occupazione. Esso può essere largamente accresciuto dalla legislazione sociale. La legislazione sociale fascista è acclamata come una delle grandi glorie di Mussolini. Persino il direttore del quotidiano laburista inglese Da,:ly Her– ald (5 giugno 1934) rimase profondamente colpito dai meriti di Mussolini " ·f . 1 " come r1 armatore socia e : Il governo fascista e il Partito fascista hanno svolto nel campo della legislazione sociale un'opera di cui potrebbe andar fiero ogni governo democratico. Anche i critici, piu severi e. i piu fieri avversari riconoscono che in questo rispetto Mussolz"ni e i suoi ministri hanno fatto un buon lavoro. Se il direttore del Daily Herald fosse stato meno ignorante delle condi– zioni italiane, avrebbe saputo che prima dell'avvento al potere di Mussolini la legislazione sociale italiana era una delle piu avanzate in Europa. Il lavoro delle donne e dei fanciulli era regolato dalle leggi del 19 giugno 1902 e del 10 novembre 1907. Fanciulli di ambo i sessi di età infe– riore ai 12 anni non potevano lavorare nelle fabbriche; ragazzi di età infe– riore ai 15 anni e donne inferiori ai 21 non potevano essere addetti ad atti– vità pericolose o malsane; il lavoro notturno era proibito alle donne di qual– siasi età e ai giovani inferiori ai 18 anni; nel mese successivo a un parto alle donne era proibito lavorare. Con la legge 17 luglio 1910, si era creato un fondo maternità per aiu– tare le donne che lavoravano nell'industria nel mese successivo alla gravi– danza, quando secondo la legge del 1902 dovevano astenersi dal lavoro. Il fondo era costituito dai contributi dei datori di lavoro e delle donne lavo– ratrici. Il numero di donne assicurate salf da 590.555 nel 1919 a 643.870 nel 1922, e il numero di coloro che beneficiarono del fondo sal1 da 14.478 nel 1919 a 33.791 nel 1922. 1 Con la legge 31 gennaio 1904, i lavoratori furono obbligati ad assicu- 1 "Annuario Statistico Italiano," 1919-21, pp. 419-20; ibidem, 1922-25, pp. 311-12. 256 Bibloteca Gino Bianco

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