Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Dalla giornata di otto ore alla settimana di quaranta ore seguente ammissione: "Vi sono operai che sono sottoposti ancora oggi a 12 e 14 ore di lavoro al giorno. 117 19. L,11 ottobre 1933, il presidente dei sindacati dipendenti di commercio, parlando Genova, affermò quanto segue: "L'orario del personale alberghi e pubblici esercizi è gravoso e indubbiamente troppo elevato. Difatti per gli alberghi l'orario è di 13 ore; per pubblici esercizi ore 10; è necessario quindi chiedere una revisione dell'orario sia per gli alberghi che per i pubblici esercizi" (Lavoro, 12 ottobre 1933). 20. Nel contratto di lavoro del febbraio 1934 dei dipendenti delle aziende orto– frutticole nella provincia di Savona, tali dipendenti per un periodo di tre mesi all'anno dovevano lavorare 10 ore al giorno e 60 ore alla settimana (Lavoro, 10 febbraio 1934). 21. Nel Lavoro Fascista, 24 aprile 1934, un funzionario del sindacato bancari scrisse quanto segue: "Da qualche tempo, lentamente ma inesorabilmente, come il cancro e le montagne che si muovono, ha guadagnato terreno nelle nostre banche uno strano modo di pagare il lavoro straordinario. È ben noto che il lavoro straordinario deve ricevere un compenso maggiore della normale tariffa oraria. Tuttavia i dirigenti hanno escogitato un modo elegante per evitare il pagamento di quella parte del lavoro prestata dal personale in aggiunta all'orario normale. Il modo consiste nel 'compensare' la durata maggiore della giornata lavorativa non in denaro, ma con una giornata lavorativa piu corta il giorno seguente o un altro giorno. Di solito il dipendente viene a conoscenza di tale 'compenso' in sostituzione del pagamento solo dopo che il lavoro è stato prestato. 118 Intanto, il capo della delegazione italiana presso l'Ufficio internazionale del lavoro, De Michelis, nel dicembre 1926 scriveva: Il capo del governo italiano ha detto piu di una volta che la conquista della gior– nata di otto ore da parte dei lavoratori sarà inviolabile. Il governo italiano non è mai venuto meno a questo impegno. 9 Ancor piu sfacciatamente del suo scudiero, il 29 aprile 1928 Mussolini dav~ al mondo la seguente notizia: Abbiamo, per i primi, stabilito per legge la giornata delle otto ore di lavoro, mentre Stati piu ricchi e che hanno la vaga nomea di democratici ne discutono ancora. 10 Per dare una prova lampante della tenacia con la quale il regime fascista si faceva sostenitore del principio della giornata di otto ore, nella primavera del 1932 Mussolini presentò al Senato un disegno di legge che autorizzava il governo a ratificare la famosa Convenzione di Washington senza attendere che i pavidi e lenti paesi democratici facessero lo stesso. La commissione senatoriale che prese in esame il disegno di legge sottolineò come tale collaborazione di classe non presentasse alcun pericolo: La crisi economica attuale, determinatrice nei paesi stessi di fortissima disoccupa– zione, spinge a ricorrere ad una estesa applicazione di orari settimanali inferiori alle 48 ore. 11 7 A. P., Camera, Legislatura XXVIII, Discussioni, vol. VII, p. 7612. s Cit. trad. 9 "Industri al and Labour Information," 17 gennaio 1927, p. 69. 10 MUSSOLINI, XXIII, p. 137. u Relazione della commissione senatoriale sul disegno di legge per la disciplina degli orari di lavoro nelle aziende industriali, presentata nella seduta del 19 maggio 1932: A. P., Senato, Le– gislatura XXVIII, Disegni di legge e relazioni, vol. IV, doc. n. 393-A, p. 2. 251 Bibloteca Gino Bianco

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