Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo o negli Stati Uniti sente il bisogno di strillare dai tetti che il primo ministro o il presidente hanno vinto la "battaglia" contro la disoccupazione. La no– tizia che tra il 1928 e il 1932 si erano spesi dodici miliardi' di franchi nel dipartimento della Senna, fu data dai giornali francesi il 4 luglio 1932 in poche righe e in caratteri minuti, come cosa di poca importanza. In Italia non è possibile costruire un pubblico lavatoio nel piu piccolo villaggio senza che i giornali ne parlino come di un fatto inaudito. Ogni anno il 28 otto– bre, per l'anniversario della "marcia su Roma," la stampa dedica pagine intere ad elencare le opere pubbliche ultimate durante l'anno o in via di esecuzione. Ciò fa sf che quest'ultime vengano enumerate ogni anno fino a che non sono finite. "Nell'entusiasmo di elencare un gran nun1ero di la– vori contro la disoccupazione (...) enti pubblici minori arrivarono fino al punto di comprendervi opere di ordinaria manutenzione ed anche lavori pri– vati. " 22 E, naturalmente, il merito per tutti questi lavori viene attribuito ; a Mussolini: è lui che decide i lavori; è lui che approva i progetti se, addirittura, non li studia di persona minuziosamente 23 ; è lui che ne vigila l'esecuzione; è lui che paga di sua tasca i lavoratori; è lui che, quando i lavori sono finiti, vi pone l'emblema del suo partito; insomma... è lui che fa ogni cosa. Se non fosse per Mussolini, lavori pubblici in Italia non ce ne sarebbe. Nel 1933 il crescente disavanzo nel bilancio costrinse il governo a limi– tare le spese per lavori pubblici. Al Senato, il 28 marzo 1933, il senatore Ricci affermava: Se guardiamo le statistiche, vediamo che le due aziende [statali] piu importanti, per le quali mese per mese ci sono fomiti i dati, presentano nel numero degli operai im– piegati una diminuzione. Per la bonifica, in giugno avevamo 61.000 occupati, ora siamo a 43.000; per l'Azienda stradale avevamo 43.000 occupati, ora siamo a 33.000. 24 Nel corso della stessa discussione, il senatore Ancona ammise che il bilancio non consentiva lavori straordinari, osservando che in Italia "ci vor– ranno ancora due o tre anni di astinenza. " 25 Questo era il risultato del metodo seguito dal governo italiano nel decennio precedente: la moltiplicazione di opere pubbliche pagate non con le entrate ordinarie, ma mediante impegni da parte del Tesoro di corresponsioni rateali durante un certo numero di anni. Il debito nascosto dovuto ai lavori pubblici era salito il 28 febbraio 22 Parole del senatore Ricci al Senato, il 28 marzo 1933, e che nessuno ha contraddetto: A. P., Senato, Legislatura XXVIII, Discussioni, voi. V, p. 6101. Il senatore Ricci è uno dei pochi senatori rimasti che abbiano il coraggio di fare al Senato affermazioni sgradite al regime. 23 Di ritorno da un viaggio in Italia, nell'autunno del 1934, il cardinale O'Connell si send in dovere di dichiarare che egli era "entusiasta delle condizioni dell'Italia sotto il governo di Mussolini," e definf il prosciugamento di Mussolini delle Paludi Pontine come "una prova del genio ingegneristico di Mussolini" ("New York Times," 2 novembre 1934). Nessuno in Italia, neppure tra i piu bassi adulatori di Mussolini, attribui mai a Mussolini il merito di un "genio ingegneristico." La esagerazione del cardinale O'Connell era tanto grossolana che persino l'ufficio stampa di Mussolini, nell'" aggiustare" il testo dell'intervista prima di farla avere il 2 novembre alla stampa italiana, eliminò la parola "ingegneristico" (engineering) e lasciò soltanto il "genio." 24 A. P., Senato, Legislatura XXVIII, Discussioni, voi. V, pp. 6102-6103. 25 Dalla relazione del senatore Ancona sul bilancio dei Lavori Pubblici, cit. nel discorso del senatore Federico Ricci: ibid., p. 6103. [N.d.C.] 244 Bibloteca Gino Bianco

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