Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore vi fossero stati altri fenomeni i quali vanno propriamente e non meno della guerra annoverati tra le concause del f asci·smo. Salvemini, viceversa, qui co– me gi·à altrove e ancora in uno scritto di· poco successivo, 36 insisteva sul rap– porto tra il fascismo· e la politica estera nazionalista creatrice del mito della "vittoria muti.lata," sottolineando il legame tra marcia su Roma e impresa di Fiume e rivendicando quindi· proprio agli· interventisti democratici, che d1:tale politica furono i piu strenui avversari, il mer1:to di essersi· per primi· opposti· al nascente fascismo. È una tesi questa che ri·appare ancora i·n uno scritto di quello stesso anno (1952),3 1 ove a proposito delle origini della Resistenza, sulla scorta di un giudizio di· Augusto Monti·, si ri·conferma la stessa li·nea, la quale del resto corrispondeva di· fatto alle vz·cende bi·ografi– che non del solo Salvemi·'!l'z·ma di· molti altri tra i piu autorevoli rappre– sentanti dell'antifascismo democratico. E riecheggz·ava i·n questi· giudizi l'eco di una lontana polemica che si· era svolta nel 1923 sulle pagine della go- bettiana Rivoluzione Liberale. 38 In merito ad un'altra delle tesz· di· Salvatorelli, rz·presa in quegli stessi anni,3 9 Salvemini esprimeva netto il suo dz·ssenso in questi' scritti; la tesi cioè di un preciso legame tra i"l "colpo dz· Stato'' antz"parlamentare del mag– gio 1915 e quello dell'ottobre 1922 che aveva dato il potere a Musso/1:ni·. Qui· sz·amo a uno de,: punti centrali nell' anali.si salveminiana del rapporto fra Italia liberale e fascismo. In effetti, nel rz·costruire il quadro degli avve– nimenti· i·tali·anidalla guerra al fascismo, Salvemini aveva già fatto proprio, riprendendolo da Angelo Tasca, -il giudz.zio sulle cosiddette "radiose gior– nate" del maggio 1915 come un colpo di Stato. 40 Inoltre, riepilogando nel 1954 su,i fattori che avevano determinato la vittoria fascista, egli porrà l'ac– cento propri·o sullo stato d'animo antiparlamentare. 41 Tuttavia, sfumando 1:nparte quanto aveva scri.tto nelle Lezioni di Harvard, Salvemini fa ades– so una netta di.stinzione tra la s1:tuazione parlamentare degli anni 1919-22 e quella del 1915. La prima è il risultato dz· quel profondo mutamento del sistema politico i'taliano attuatosi attraverso la rzforma elettorale e le ele– zioni del 1919. La seconda situazz·one, invece, era il frutto della sz·stematica opera corruttrice dz· Giovanni Giolz.ttz·,che aveva rz·dotto il Parlamento "ad ombra senza sostanza," privando la Camera del suo carattere d·i effettiva rappresentativ1:tà e con ciò d,: ogni· prestigio. 42 Nella z"nterpretazz·onedi· Sal– vemini, percz·ò, i'l colpo di Stato del maggio 1915 condotto contro una e h " ,, l amera c e era una cosa morta non appare tanto o so tanto come un punto di partenza, quanto soprattutto come un punto dz· arrivo, cioè la cri– si· di quel metodo d,i governo che si riassume nella figura di Giovanni Gio- 3 6 I manutengoli del fascismo, pp. 412-21 in questo volume, e cfr. specialmente p. 417. 37 Partigiani e fuorusciti, cit. 38 I testi principali di questa polemica sono ristampati in N. VALERI, Antologia della "Ri- voluzione Liberale, 11 Torino, De Silva, 1948, pp. 376-431. 39 L. SALVATORELLI, Tre colpi di Stato, "Il Ponte," aprile 1950, pp. 340-50. 40 Cfr. "Lezioni di Harvard": L'Italia dal 1919 al 1929, in Scritti sul fascismo, v0l. I, cit., cap. VI. 4 1 Sulle origini del movimento fascista, pp. 437-39 in questo volume. 42 Cfr. Fu l'Italia prefascista una democrazia?, "Il Ponte," marzo 1952, p. 295; Albertini 1914-15, p. 409 in questo volume. XXII BiblotecaGino Bianco

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