Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore, tale per intendere il suo giudizio sul fascismo. In questo scritto, che in parte riprende osservazioni già precedentemente avanzate, 32 Salvemi·ni non accetta la tesi della cosi.ddetta interpretazi·one "radicale" della storia d'Ita– lia, secondo la quale il fascismo sarebbe l'esito necessario del processo postrisorgimentale viziato da insanabili tare. A tale drastico determinismo Salvemini volge risolutamente le spalle, sottolineando l'effettivo progresso compiuto dal paese ne,: pri·mi cinquant'anni di vita unitaria e ipotizzan– do come tale progresso avrebbe ben potuto prosegui·re ininterrotto se a sconvolgerlo non fosse sopraggiunta la pri·ma guerra mondiale. Nella cri·si· del 1914-15 e nel modo come l'Italia entrò nel conflitto, Salvemini z·ndi·ca dunque il punto di rottura della democrazia italiana in cammi·no. Ma stiamo poi attenti· a non confondere questo giudizio né con quello classi·co della stori·ografia "liberale," limpi·damente espresso nella Storia d'Italia di Benedetto Croce, ove attraversoi l~ apologi·a di· Giolitti· è impl,:cita la negazione di una continuità tra Italia liberale e fasci·smo; né con quello di varie ten– denze stori·ografiche, ma che ha trovato la pri·ma compiuta espressione nel– l'opera di Luigi Salvatorelli, 33 ove si condanna nettamente l'interventismo i·tali·ano quale anti.cipatore del fasci·smo. Nessuna di queste due tesi è fatta propria da Salvemini, il quale, al contrari·o, attraverso una visi·one di quei fatti assai· piu articolata continuerà a difendere il senso delle proprie pas– sate battagti·e politi.che e contro Giolitti· e a favore dell'intervento i·taliano i·n guerra. Nelle pagi·ne di Salvemini che qui· si· ripubbli·cano la difesa dell'inter– venti·smo ricorre piu volte; i·n parti.colare essa s·i trova compiutamente svol– ta nello scri.tto dedicato a un volume delle memori·e di· Lui·gi Albertini, 34 che per pi·u versi è un testo assai importante per comprendere il pensiero di Salvemi·ni intorno a questi temi. I cardini di tale dz"fesasono due: il pri– mo è l'affermaz·ione, motivata da una serie d-,:consz·derazi·oni sulla nostra tradz·zz·onepoli.tica e sulla posizz·one internazz·onale dell'Italz·a, che rimanere estranei al confiitto non sarebbe stato comunque possibile e la guerra an– dava per forza accettata come una "fatalità storica." Perci·ò "quella mino– ranza, la quale volle l'intervento contro gli Imperi· centrali·," interpretò il corso necessario delle cose "assai meglio che non facesse quella maggio– ranza neutralista della classe politica italiana. " 35 Il secondo cardine è la ne– gazione di· un rapporto interventz·smo-fascismo di· necessaria fili.azione, e piu ,:n generale della guerra quale causa primarz·a della vittor,:a fascista, quasi che tra gli avvenimenti· degli anni 1914-18 e la marci·a su Roma non a cura di E. Apih, Milano, Feltrinelli, 1%2, pp. 540-67, ma purtroppo privo della prima pun– tata, sicché il senso del discorso di Salvemini non appare nella sua interezza. 32 Specialmente nella introduzione a A. W. SALOMONE, Italy in the Giolittian Era. Italian Democracy in the Making 1900-1914, Philadelphia, University of Pennsylvania Press, 1945 (trad. ital. L'età giolittiana, Torino, De Silva, 1949), ora in SALVEMINI, l ministro della mala vita e altri scritti cit., pp. 516-31. 33 Già in un articolo in data 9 novembre 1919, ristampato in L. SALVATORELLI, Nazionalfa– scismo, Torino, Gobetti, 1923, pp. 71-72; e cfr. In., Pensiero e azione del Risorgimento, II ediz., Torino, Einaudi, 1944, pp. 227-30. 34 Albertini 1914-15, pp. 397-410 in questo volume. Js Ivi, p. 405. Bibloteca Gino Bianco XXI

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=