Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo di lavoro scese da 28.000 nel 1922-23 a 14.000 nel 1926-27. 10 La legge del dicembre 1928 stanziò 4,3 miliardi di lire da spendersi in quattordici anni, per provvedere non solo al prosciugamento delle paludi, ma anche alla bo– nifica dei terreni montani, alla costruzione di strade di campagna, agli ac– quedotti, alle case coloniche, alla irrigazione, alla elettrificazione delle zone rurali, ecc. Si calcola che il costo medio per rendere coltivabile un ettaro di terreno ancora da bonificare sia di circa 4.000 lire. 11 Il governo avrebbe dato un contributo di lire 3.500 per ettaro, il che significa che in quattor– dici anni si potevano effettivamente bonificare 1.228.000 ettari, se i proprie– tari riuscivano a reperire il cap1:talecorrispondente a un ottavo della spesa. Ma i proprietari terrieri italiani non erano in grado di sostenere tale spesa. La legge del dicembre 1928 li colse a mezza strada tra la crisi italiana del 1927 e la crisi mondiale del 1929. Il governo stesso dovette ridurre le pro– prie attività a causa del disavanzo nel bilancio. Nel 1929-30 l'amministra- · zione fu autorizzata a spendere lire 244.000.000 per iniziare nuovi lavori; nel 1930-31 si destinarono a tal fine lire 74.000.000; e nel 1931-32 soltanto 33.000.000. 12 Tuttavia i progetti già iniziati negli anni precedenti furono portati avanti con maggiore intensità; le spese salirono per il triennio succes– sivo al 1928 a lire 1.527.000.000 (circa lire 500.000.000 all'anno). 13 11numero medio di lavoratori occupati giornalmente salf da 28.200 nel 1928-29, a 35.000 nel 1929-30, e a 53.000 nel 1931-32. 14 Nel marzo del 1934, erano oc– cupati in lavori di bonifica 65.000 lavoratori, di cui 23.154 pei dintorni di Roma per la bonifica delle Paludi Pontine. 15 Concentrando una larga parte di spese nei 26.000 ettari delle Paludi Pontine, senza preoccuparsi affatto dei risultati economici di tale impresa, 16 è stato possibile organizzare proprio alle porte di Roma una spettacolare pa– rata. Oggi nessun forestiero che conti appena qualcosa può fermarsi tre giorni a Roma senza venire invitato da un qualche gerarca del regime a visitare con lui in automobile o persino in aeroplano i lavori di bonifica delle Paludi Pontine. Nessuno dice allo sbigottito forestiero che per alle- 10 Notizia ufficiale pubblicata in "Corriere della Sera," 4 ottobre 1932. 11 Computo del presidente la Confederazione nazionale degli agricoltori, in "Giornale d'Ita• lia," 4 luglio 1929; PEGLION, op. cit., pp. 22-23. 12 A. SERPmRI, La legge sulla bonifica integrale nel secondo anno di applicazione, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1932, p. 73. 13 Notizie ufficiali in "La Stampa," 29 settembre e 27 novembre 1932; "Corriere della Sera, 11 3 e 4 novembre 1932. 14 "Corriere della Sera," 4 ottobre 1932. 15 "Bollettino Mensile di Statistica," 23 aprile 1934, p. 382; comunicato ufficiale nella stam- pa del 12 marzo 1934. 16 Le Paludi Pontine si dividono in due parti: le Paludi Pontine propriamente dette (26.000 ettari) e il territorio di Piscinara (54.000 ettari). Il costo di questi lavori è valutato in 650.000.000 di lire ("Corriere della Sera," 28 ottobre 1932). Nella rivista fascista "La Conquista della Terra " aprile 1932, dopo avere esaltato nei termini piu entusiastici l'operato di "risolvere fascisticamente, nel piu breve tempo, l'annoso problema" delle Paludi Pontine, si era costretti a spiegare che "nell'attuale momento, dare un giudizio attendibile sulla convenienza o meno della spesa per la trasformazione agraria di questi terreni non è cosa facile" (CAIOSAVOIA, Appoderamento dell'Agro Pontino, pp. 58, 77). Al Senato, il 20 maggio 1931, il senatore Ciccotti osservò che un terreno nella campagna romana produceva precedentemente, quando era a pascolo, lire 46.000 all'anno, mentre ora, dopo essere stato messo a grano, produceva non piu di lire 18.000: dato il clima, alla cam– pagna romana conveniva piu il pascolo che la coltura cerealicola. Nessuno smenti tali affermazioni. 242 Bibloteca Gino Bianco