Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore ne ii senso con la lezione delle cose. Di qui un 1:nsistente rz·andare negli scrz.tti del dopoguerra dal presente al passato e un richiamarsi a proprie precedenti posi·zioni· sul filo dell' autob1:ografia. C1:ò apparirà anche nella scelta di scritti vari, raccolti nella seconda parte del presente volume, tutti· gi·à editi e qui di.sposti' in ordine cronologico secondo la rispettz·va data di pubblicazione, i quali pur presentano un carattere assai dz·verso tra loro. Di questi scritti un posto a sé, direi·, occupa il saggi·o Mussolini poliglotta (1951) ,2 8 che può considerarsi uno degli· ultimi lavori· di Salvemini di vera e propria ricerca ( in margine allo studio della poli.tica estera), e reca un contributo ancora assai utile alla biografia di Mussoli.ni. Ma per tutti gl1: altri· scritti la gz·ustificazi·one della nostra scelta, a parte il valore in– trinseco di· certe pagi·ne, creda che potrà tentarsi· soltanto nell 'ambz.to di· un discorso d'i·ns·ieme. Se, come si continua talvolta un po' meccanicamente a rz·petere secon– do la massz·ma di Angelo Tasca, "defini're il fascismo, è anzitutto scriverne la storia," Salvem1:ni alla fine della guerra poteva ben ragionevolmente ri– tenere di avere già fatto la sua parte. Anche se non si può dire che, in generale, ,: contributi di Salvemini alla stor1:a del fascismo si·ano stati· og– getto z·n Italia di molta considerazione dopo la fine della guerra, ri·mane i·l fatto che le sue princ1:pali opere erano state tutte già scri.tte. Ora, dopo la caduta del· fascismo, di' fronte alla difficile strada della ricostruzione, alle nuove avversità e alle nuove delusioni nel ritrovarsi alle prese con una realtà ancora assai lontana dalle proprie speranze, sembra arrivato per Sal– vem·ini ( che nel 1945 aveva 72 anni) il tempo della rimeditazz·one. In par– te si trattava semplicemente di rievocare le propri·e passate esperz·enze non solo per offrire un contributo documentario alla ricostruzione di quella storia di cui Salvemini era stato protagoni·sta, ma anche per precisarne i·z sz·gnificato personale: che è quanto, tra gl-i scritti· qui raccolti·, egli farà nar– rando la storia de II "Non Mollare." 29 Ma soprattutto si imponeva 1:lcom– pi'to di· un riesame del passato in funzione del presente per valutare, ai fini· della lotta polz.tica in corso volta al consolidamento della nuova demo– crazia italiana, ,:z rapporto tra il fascismo e la storia d'Italia in generale. Non per nulla era stato proprio un uomo politico con responsabilz.tà d1: gover– no, Ferruccz·o Parrz· allora presidente del consigli·o, che nella sede della Consulta, il 26 settembre 1945, aveva sollevato l'interrogatz·vo sulla qualità politica dell'ltali·a prefascista, suscitando la risposta appassionata e certo non disz·nteressata di Benedetto Croce. 30 Si iniziava cosi una polemica sto– rico-politica, che è ancora ben lungi dall'essere esaurita, alla quale Salve– mini portò qualche anno dopo il suo contributo con un saggio famoso, Fu l'Italia prefascista una democrazia? ,3 1 che rimane di importanza fondamen- 28 Cfr. pp. 386-97 in questo volume. 29 Cfr. pp. 465-% in questo volume. 3 ° Cfr. Atti della Consulta Nazionale, Discussioni dal 25 settembre 1945 al 9 marzo 1946, Roma, Libreria dello Stato, 1946, pp. 6, 37-38. 31 "Il Ponte," gennaio 1952, pp. 11-23, febbraio 1952, pp. 166-81, marzo 1952, pp. 281-97; poi ristampato in G. SALVEMINI, Il ministro della mala vita e altri scritti sull'Italia giolittiana, xx BiblotecaGino Bianco

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