Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo sibile delle diminuzioni avvenute nelle cifre assolute dei salari. " 4 Ovvia– mente le statistiche ufficiali non devono contraddire personaggi tanto auto– revoli. Per questa ragione nelle ProiSpetti"ve economi·che 1932 di Mortara (p. 566) troviamo una serie di numeri indice secondo i quali l'indice dei salari industriali, tra la prima metà del 1927 e la seconda metà del 1931, scese da 600 a 501, il che significa che gli operai avrebbero perduto soltanto il 17 per cento del loro salario nominale, come se non avessero perduto il 20 per cento nel 1927 e 1'8 per cento nel 1930. Nello stesso periodo si affer– mava che il numero indice del costo della vita era sceso da 639 a 477, ovvero del 24 per cento. Ciò avrebbe fatto sembrare che i salari reali fossero leg– germente aumentati. Ma lo stesso Mortara scriveva: Quanto ai salari, abbiamo qualche dubbio sull'attendibilità dei dati riferiti, e rite· niamo che il vero ribasso sia stato maggiore di quello, assai modesto, che apparirebbe dai .. dati stessi. 5 Secondo altre statistiche ancor piu fantasiose, tra il 1926 e la seconda metà del 1933 il costo della vita scese dal numero indice 516,7 a 350,4, una diminuzione di quasi il 32 per cento, mentre l'indice dei salari tra il 1927 e il 1933 scese da 93,78 a 74,70, ovvero solo del 18 per cento.6 Un'altra serie di dati, che, come è suo costume e dovere, l'Ufficio internazionale del lavoro ha inghiottito senza batter ciglio, ci vorrebbe far credere che dal luglio 1928 al marzo 1933 i salari scesero da 100 a 87,8 mentre il costo della vita scese piu rapidamente da 100 a 82,7. Nella primavera del 1934, Villari 7 e il "Group of Students of the Corporate State in Italy " 8 si servirono di questi dati per dimostrare che negli ultimi anni si era avuto un leggero miglioramento nelle condizioni delle classi lavoratrici italiane, mentre i lavoratori di tutti gli altri paesi avevano dovuto sopportare gravi difficoltà. Sia Villari che il "Group of Students" facevano notare che essi non presen– tavano "dati fascisti," bens1 dati che vantavano l'egida dell'Ufficio interna– zionale del lavoro e della Società delle Nazioni. Non sapevano forse che l'Ufficio internazionale del lavoro e la Società delle Nazioni non fanno altro che servire sul mercato internazionale i dati cucinati in Italia senza -sottoporli ad una critica indipendente? In Italia le statistiche del costo della vita, come quelle dei salari, sono prese sul serio soltanto da Mussolini. Nel 1928, quando l'Istituto centrale di statistica rilasciò la notizia che a Biella il costo della vita era minore che in qualsiasi altra città d'Italia, un corrispondente da quella città scrisse nella Gazzetta del Popolo, 27 febbraio 1928: "Fate venire gli stranieri a vivere con noi e scopriranno presto se questo è vero." Nel numero del 26 novembre 1931, il Corriere della Sera spiegò che il ribasso dei prezzi al 4 "Corriere della Sera," 22 gennaio 1932. [N.d.C.] 5 MORTARA, Prospettive economiche 1932, cit., p. 564. 6 "Sindacato e Corporazione," gennaio 1934, pp. 225-26. 7 Lettera al "Daily Telegraph," 29 maggio 1934. 8 "New Statesman," 26 maggio 1934. Bibloteca Gino Bianco

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