Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Salari industriali e salari agricoli una perdita del 2,5 per cento.3 La falsità è apparente a prima vista nei dati del 1931, nei quali è ammessa una riduzione del 5,5 per cento, mentre le ri– duzioni che furono decise nel novembre 1930 furono per la maggioranza dei gruppi dell'8 per cento e per molti di loro piu alta. 4 Le riduzioni del 1932 furono certamente non inferiori al 5 o al 6 per cento, cifra fornita dai funzionari sindacali all'addetto commerciale britannico. 5 Secondo un'altra valutazione ufficiale meno bugiarda, tra il giugno 1929 e l'ottobre 1933 gli operai industriali persero il 15,30 per cento dei loro salari. 6 Nel Corrz·eredella Sera del 26 marzo 1932, Biagi, che era allora un alto funzionario nella Confederazione sindacati industriali, affermò che "dal giugno 1927 al dicembre 1928 i salari sono stati ridotti di circa il 20 per cento; altra riduzione fu operata nel 1929 aggirantesi sul 10 per cento 7 ed altra infine a carattere generale fu disposta nel novembre 1930, nella misura dell'8 per cento, come minimo, salente fìno al 25 per cento in casi particolarissimi. Né deve dimenticarsi che molte altre revisioni furono operate nel 1931." Sommando le riduzioni degli anni seguenti e quelle attuate dai datori di lavoro nonostante il contratto di lavoro, si arriva a concludere che dal 1926 al 1934 gli operai industriali hanno perduto in media almeno tra il 40 e il 50 per cento dei loro salari. 8 Dal 1° gennaio 1927 al 31 dicembre 1931, i bancari persero dal 36 al 37 per cento dei loro stipendi, arrivando in alcuni casi a perdite del 40 per cento. 9 Tra il 1926 e il 1931, gli impiegati della Banca Popolare di Milano persero il 47 per cento dei loro stipendi. 10 Il 28 gennaio 1932, i funzionari della loro confederazione accettarono la sospensione dell'au- 3 G. MORTARA, Prospettive economiche 1932 (p. 566) e Prospettive economiche 1933 (p. 590), Milano, Università Bocconi, 1932 e 1933. 4 Nel porto di Genova i lavoratori portuali, secondo la rispettiva qualifica, persero dal 5 al 16 per cento dei loro salari ("Lavoro, 11 26 giugno 1931). I salari dei marittimi, ridotti del 10 per cento nel dicembre 1930, subirono un ulteriore taglio (non sappiamo di quale percentuale) nel luglio 1931, quando - secondo le parole del presidente della loro confederazione - essi "dettero ulteriore prova dello spirito di collaborazione che li animava" ("Industria! and Labour Infor– mation," 7 dicembre 1931, p. 352). In provincia di Como i salari nell'industria serica furono ridotti dal1'8 al 12 per cento ("Corriere della Sera," 1° dicembre 1931). 5 TURNER, Economie Conditions in Italy, cit., p. 174. Nel febbraio 1932 i 25.000 operai della Fiat persero il 10 per cento (" Corriere della Sera," Z7 febbraio 1932). In marzo gli operai dei cementifici di Casale Monferrato persero dal 5 al 7 per cento dei loro salari ("La Stampa," 28 marzo 1932). In luglio i salari degli operai delle industrie torinesi dell'abbigliamenfo furono ridotti dal 5 al 12,1 per cento ("La Stampa," 3 settembre 1932). 6 "Sindacato e Corporazione," febbraio 1934, p. 453. 1 L'ex addetto commerciale americano a Roma DENNIS, op. cit., p. 49, rivisitando l'Italia nel 1929 scoprf che "i lavoratori italiani ricevono salari piu alti di quelli di prima della guerra." s Nel febbraio 1928 gli operai tessili del Biellese percepivano un salario inferiore del 24 per cento a quello del 1924 ("Gazzetta del Popolo," 27 febbraio 1928). Nel dicembre 1933 i loro salari erano dal 40 al 55 per cento piu bassi di quelli del 1927. Nella provincia di Milano le operaie tessili percepivano nel 1931 un salario inferiore del 31 per cento a quello del 1927 ("Lavoro Fascista," 12 gennaio 1932). Dal 1926 al 1933 i salari nell'industria serica scesero di circa il 50 per cento, e nel 1933 subirono una riduzione ulteriore dal 10,5 al 12,2 per cento. Gli esempi si potrebbero moltiplicare. Alla Conferenza di Londra del 1933, il delegato italiano Righetti affermò che per i salari industriali "la riduzione massima del 18 per cento fu raggiunta nel 1928" e che "in conclusione la media della diminuzione andava dal 24 al 25 per cento" (RIGHE'ITI, The Organization and Representation of Labour, cit., p. 267). 9 "Lavoro Fascista," 21 gennaio 1932. 10 "L'Industria Lombarda," 20 febbraio 1933. 203 Bibloteca Gino Bianco

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