Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fasdsmo Diversi giornali italiani, ad esempio il Corriere Padano del 31 otto-– bre, riportarono questa decisione del Comitato corporativo centrale sotto il titolo Non piu riduzioni salarial,:, e anche il londinese T·imes del 2 no– vembre 1931 presentò la notizia sotto il titolo Further Reductions Discour– aged. Il corrispondente del New York Times dava notizia il 1 ° novem– bre che "l'Italia aveva autorizzato nuove riduzioni salariali," ma aggiun– geva che "i sindacati hanno guadagnato ulteriore potere," poiché "le ridu– zioni devono raggiungersi mediante accordi tra le organizzazioni legali, e quindi i sindacati operai tratteranno direttamente con quei datori di la– voro che proponessero riduzioni salariali"; come se questo in Italia fosse un fatto nuovo introdotto il 31 ottobre 1931. Da allora in avanti i salari furono ridotti non mediante provvedimenti generali di cui la stampa dava notizia, ma in seguito a negoziati locali riguardanti ora un gruppo di lavoratori, ora un altro, ora questa provincia ~ ora quella. Il 21 gennaio 1932, il presidente della Confindustria fece la seguente dichiarazione: Dopo la riduzione generale dei salari del novembre 1939, altre sono state concordate tra le organizzazioni competenti, in epoche successive, per categorie di industrie maggior– mente colpite, e la situazione di altre categorie è in corso di esame per lo stesso scopo. 16 Nel numero del 26 marzo 1932 del Corr1:eredella Sera, Biagi, che era allora uno degli alti papaveri dei sindacati industriali, fece la seguente confessione: Siamo stati costretti, con un sistema di livellamento meccanico, a porre sullo stesso piano le aziende sane e quelle malate, adeguando talora le condizioni contrattuali dei lavo– ratori non in rapporto alle aziende migliori, ma in rapporto alle peggiori, allo scopo di consentire a queste di vivere e di evitare un aggravamento della disoccupazione. Nel Lavoro Fascista del 30 luglio 1932, un funzionario sindacale scri– veva che gli agricoltori "hanno instaurata la politica del 40 per cento; cioè non ci possiamo presentare ad una discussione salariale se non ci si sente chiedere un ribasso di almeno del 40 per cento." L'8 marzo 1933, un alto funzionario dei sindacati fascisti, De Marsa– nich, dichiarò quanto segue alla Camera dei deputati: Se si pensa alle parecchie migliaia di contratti collettivi di lavoro stipulati in questi ultimi anni, contratti nei quali si è organicamente, sistematicamente proceduto a revisioni salariali sino a raggiungere percentuali notevoli, il sentir parlare di irrigidimento dei salari suona veramente come un'amara ironia. (...) Ma bisogna convincersi che l'ordina– mento corporativo si basa sul principio della collaborazione fra le classi, e che questa collaborazione non può essere intesa come il sacrificio di una classe a beneficio di un' altra. 17 16 Industria! and Labour Information," febbraio 1932, p. 133. [Il testo originale qui cit. in "Corriere della Sera," 22 gennaio 1932: N.d.C.] 17 A. P., Camera, Legislatura XXVIII, Discussioni, vol. VII, pp. 8020-21. 180 Bibloteca Gino Bianco

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