Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Capitolo sesto Il "sindacalismo" fascista dal 1929 al 1933 In seguito al crollo di Wall Street le cose peggiorarono in tutto il mondo e anche in Italia. "Ci avviavamo al porto; eravamo, forse, in vista del porto, quando, in data 24 ottobre 1929, scoppia la crisi americana e (...) da quel giorno, noi fummo risospinti in alto mare. " 1 In un discorso, il 1° ottobre 1930, Mussolini riconosceva che la situazione "è notevolmente peggiorata in tutto il mondo e quindi anche in Italia." E aggiungeva: La domanda che viene spontanea dalla mente alle labbra è questa: A che punto siamo? Quanto durerà? (...) Se non accadranno eventi imprevisti e irreparabili come una guerra, se le fasi del fenomeno non saranno turbate da elementi estranei, noi stiamo già lasciandoci la notte alle spalle e camminiamo verso l'aurora. In altri termini, la crisi ha toccato proprio in questi giorni, coi nuovi tracolli americani, la sua acme, dopo di che l'alternativa è semplice: o la fine o la ripresa. Ma poiché né l'economia mondiale né l'uma– nità possono perire, è la ripresa che si verificherà. Non bisogna, però, a questo punto peccare di precipitazione: questo ciclo della ripresa non potrà essere inferiore a tre anni. 2 1 Discorso di Mussolini, il 18 dicembre 1930: MussoLINI, XXIV, p. 311. Nel "Boston Eve– ning Transcript," 20 febbraio 1930, Villari scriveva: "Parlare di una stasi economica di cui l'Italia è preda, è puerile. Basta consultare le statistiche di ogni genere, italiane e straniere, a cominciare dalle relazioni della ambasciata britannica a Roma, e soprattutto tenere gli occhi aperti e vedere come vive il popolo, che cosa mangia, come si veste, quali divertimenti si con– cede, per rendersi conto dell'enorme miglioramento che ha avuto luogo in questi ultimi an– ni. [ ... ] Le esportazioni aumentano e le imPortazioni diminuiscono, come mostrano le piu recenti statistiche." Nel febbraio 1930 la relazione disponibile piu recente degli addetti com– merciali britannici a Roma, The Economie Situation in Italy, era in data aprile 1929. In essa, alle pp. 8-10, si legge quanto segue: "Il 1927 è stato un anno di crisi per quasi tutte le in– dustrie. Al momento, queste sono ancora depresse, sebbene siano visibili segni di migliora– mento. [ ... ] L'attuale tensione e le difficili condizioni è da prevedersi che continueranno per qualche tempo. [ ... ] Le statistiche del movimento commerciale per il 1928 non sono altrettanto soddisfacenti di quelle per il 1927. Mentre le importazioni sono aumentate rispetto al 1927 di circa t>8 per cento, le esportazioni sono diminuite di circa il 7 per cento." L'ambasciatore italiano negli Stati Uniti De Martino nell'ottobre 1930 dichiarava: "Le attuali condizioni dell'Italia sono floride e felici nei limiti del possibile considerando la depressione economica mondiale " ("Il Grido della Stirpe," 18 ottobre 1930: cit. trad.). In quello stesso mese, nel "Regime Fasci– sta," 28 ottobre 1930, Farinacci, che negli anni 1925 e 1926 era stato segretario generale del Partito fascista, scriveva: "Il popolo italiano non è certo adagiato su un letto di rose. È tor– mentato da una crisi economica che sarebbe ridicolo non solo negare ma diminuire nella sua gravità. Essa investe le industrie, i commerci, l'agricoltura. Anche le provincie meglio attrez– zate economicamente, si trovano di fronte a difficoltà tutt'altro che lievi e di facile momento. Nessuno, per quanto affetto da idiota pappagallo-mania o da incurabile frenesia di abbietto ser– vilismo, può negare la realtà quale è o, comunque, con artifizi retorici, farla apparire diversa." 2 MUSSOLINI,XXIV, pp. 260-61. 176 Bibloteca Gino Bianco

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