Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Il "sindacalismo" fascista dal 1926 al 1929 Nel 1930 G. K. Chesterton spiegò al popolo britannico che cosa avreb– be fatto Mussolini, se avesse governato la Gran Bretagna, per impedire che i proprietari delle miniere di carbone diminuissero i salari dei loro dipen– denti: Da quello che conosciamo della sua teoria e pratica, ciò che molto probabilmente Mussolini avrebbe detto di fronte allo sciopero del carbone è del seguente tenore: "Voi, proprietari di carbone, continuerete a pagare ai minatori le intere paghe che essi richie– dono; e se non lo farete, io vi toglierò le miniere. Se dite che le vostre aziende andranno in rovina, dovete prendervi questo rischio, o lasciarlo a noi per l'avvenire. Noi non fare– mo nulla per voi con i fondi governativi. Noi vi aiuteremo a fare le cose secondo giu– stizia. Ma non ammetteremo che voi opprimiate il salariato nella sua paga e che aumen– tiate il caos della disoccupazione. Fate in modo, quindi, che ogni singolo minatore, quando sabato verrà a riscuotere la sua paga, riceva intero il salario che voi dite di non poter pagare; e se non fate cos1, corpo di Baccho [sz·c ], avrete quello che vi spetta." Questo è quanto, probabilmente, Mussolini avrebbe detto ai nostri conservatori proprietari di car– bone. Se nel nuovo Stato fascista non c'è opposizione operaia degna di nota, è perché Mussolini usa tale linguaggio risoluto nei confronti dei datori di lavoro. 32 Tale favola era basata su due fatti: 1) la ingannevole circolare di Mus– solini dell'agosto 1928; e 2) una completa ignoranza della situazione ita– liana. In The Working of a Corporate State (p. 17) Goad e Currey danno la seguente versione dei fatti: Quando la moneta fu forzatamente rivalutata al livello di 92 lire per sterlina oro, il costo della vita delle classi lavoratrici fu proporzionalmente ridotto. Ciò fu reso piu fa– cile dall'azione della Confederazione nazionale commercianti, la quale fece in modo che i prezzi al minuto seguissero puntualmente la riduzione dei prezzi all'ingrosso, controllando i profitti dei mediatori. Salari, stipendi e affitti furono costretti a seguire il costo della vita, e perdite e guadagni furono ripartiti tra tutte le classi. Le riduzioni di stipendi e salari furono volontariamente accettate dai sindacati, mentre si aumentò il numero di persone occttpate. Come vedremo in uno dei capitoli seguenti, le stesse statistiche uffi– ciali fasciste ammettono che il numero dei disoccupati aumentò ininterrot– tamente nel corso del 1927 e degli anni seguenti. 32 G. K. CHESTERTON, The Resurrection of Rome, New York, Dodd,, Mead & Co., 1930, pp. 215, 235. 175 Bibloteca Gino Bianco

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