Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Prefazione del curatore gliore degli interessi reali intorno ai quali si intrecciavano i rapporti tra l'ltali·a fascista e i paesi anglosassoni ( rapporti sui quali· si comincia, in parte, a fare nuova luce ) 11 possa essere di effettivo aiuto anche a com– prendere la presenza di certo filofascismo in Inghilterra e in America. Non necessariamente, però; perché la coincidenza tra un determinato interesse e un determi·nato fenomeno non significa poi (come hanno piu volte con– fermato anali.si· puntuali) che tra questi due elementi vi sia sempre un rapporto d1: di.pendenza. Rimane il fatto, comunque, che una delle chiavi· per mezzo delle qual,: il filof ascismo riusciva ad accreditare le proprie tesi· propagandist1:che, era il pregiudi.zio corrente sul conto degli 1:taliani (per i quali la dittatura di Mussoli'ni era quello che ci· voleva), legato a sua volta alla 1:gnoranza sulle vicende effettive della loro storia ( si·cc hé si at– tri'buivano al fascismo i meriti di cose che erano gi·à state acquisite prima di esso). Propri·o dalla necessità, in Salvemini fortemente sentita, di rimuo– vere tale pregiudizi·o e di i·lluminare sul cammino percorso dall'Itali·a prima del fasci·smo, derivano i due Leitmotive del suo discorso. Il primo è la disti'nzione su cui· frequentemente si insiste tra fascismo e popolo itali"ano~ nella quale si r·itrova in queste pagine il filo di' un giudi·zi"o sul fasci·smo (già presente nell'opera del 1927-28) in cu,: si· può cogliere una ripresa della contrapposizz'one tra "paese legale" e "paese reale," dove quest'ulti·mo, sconfitto con l'avvento di Mussolini· al potere, prenderà la sua ri·vincita con la Resz'stenza, sempre rz·manendo in posizi·one distaccata ed antagonistica rispetto al fascz·smo. 12 Il secondo leitmotiv è costz.tui·to dalla rivalutazione dell'Itali·a liberale, da intenders1: non tanto come una effettiva revi"sione da parte di" Salvemi'ni· del propri-o precedente gi·udz'zio poli'ti'co (particolar– mente severo), e ancor meno, sulla base di un suo scrz.tto del 1925 i·n cui può cogliersi una velata anticipazione dz· tale rivalutazione, come la nega– zione di· ogni legame tra la storia dell'Italia unita e il fascismo 13 ; quanto invece come un meditato ri·p,:egamento tattz·co, nel quale certamente avrà avuto la sua parte anche la constatazi·one che Mussoli'ni era ben peggiore di Gi'olitti ( dopo tutto ogni giudizio storico è un giudz'zio relativo), ma ove valeva soprattutto la volontà di respz·ngere una interpretazz·one della storia d'Italia che, accentuando le tare del regime liberale e negando ad esso ogni virtu, mirava ad attribui·re al governo di Mussoli'ni l'immeri- tato credi'to per tutto ci'ò che di buono esi'stesse in Itali·a. Accanto a questi aspetti che ne caratterizzano il contenuto, nella po– lemica di Salvemini volta a confutare le tesi della propaganda f ascz'sta di fronte a un pubblico di lingua z·nglese, c'è anche dell'altro. Di· per sé il Italia nel '900, Atti del Convegno di Bagni di Lucca, ottobre 1972, Firenze, La Nuova Italia, 1973, pp. 183-91. 11 Cfr. specialmente G. G. MIGONE, Problemi di storia nei rapporti tra Italia e Stati Uniti, Torino, Rosenberg & Sellier, 1971; In., La stabilizzazione della lira: la finanza americana e Mussolini, "Rivista di Storia Contemporanea," 1973, n. 2, pp. 145-85. 12 Cfr. in proposito specialmente lo scritto del 1952 Partigiani e fuorusciti (pp. 425-36 in questo volume), dove è di particolare interesse il giudizio sul significato popolare della Resistenza. 13 Come afferma invece E. RAGIONIERI, Rileggendo la "Storia d'Italia" di Benedetto Croce, in In., Politica e amministrazione nella storia dell'Italia unita, Bari, Laterza, 1967, p. 270. XIII Bibloteca Gino· Bianco

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