Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo raggiunto e perfino leggermente superato il livello prebellico; ma dopo questo anno diminu1, e per il 1924 essa appare sensibilmente inferiore a quella di prima della guerra (...) Gli indici dei consumi alimentari dimostrano come il popolo italiano, il quale già prima della guerra dal punto di vista fisiologico non si nutriva con abbondanza, è stato costretto a ridurre ulteriormente il proprio consumo alimentare, e gli ultimi due anni la • • ' • 2 s1tuaz1one e peggiorata costantemente. Un'inchiesta sui salari degli operai milanesi dal 1921 alla prima metà del 1926, 3 ci permette di tracciare anno per anno il movimento dei salari nominali e reali per gli operai delle seguenti categorie: lavoratori del libro, industria edilizia, lavoranti in legno, industria meccanica, e industria chi– mica. Per tutte queste categorie, durante gli anni 1923, 1924, e 1925, le con– dizioni peggiorarono. Nella prima metà del 1926, sotto la pressione del sempre crescente costo della vita, le organizzazioni sindacali fasciste otten– nero qualche miglioramento, il che, tuttavia, in nessun caso portò i salari reali al livello del 1921 e del 1922. Uno scrittore francese, al quale nessuno potrebbe mai attribuire tendenze antifasciste, scrive: Grazie alrautorità nel nuovo regime, furono attuate senza grandi difficoltà ridu– zioni salariali sino al 1924 ( ...) Sfortunatamente, nella seconda metà del 1924 il livello dei prezzi .al minuto saH di nuovo. Le riduzioni salariali erano state notevoli, perché in tre anni ! 'indice generale era calato di circa settanta punti. Approfittando del colpo mortale che dette al regime l'assassinio di Matteotti, le organizzazioni sindacali chiesero ed ottennero un aumento salariale. Ma nel complesso, questo fu insufficiente; i salari in generale rimasero inferiori a quelli del 1923 e del 1913 (...) Con il 1925 si nota un mutamento nella politica del governo, che da ora in avanti si interessa maggiormente alla sorte dei lavoratori per compensare, almeno in parte, l'aumentato costo della vita (...) vediamo quindi che l'indice generale del livello salariale aumenta di cento punti, passando da 487 a 584. È vero che nello stesso periodo di tempo il costo della vita subt un aumento ancor maggiore, che portò la media generale a 657 nel dicembre 1926, contro 536 nella seconda metà del 1925. Quindi i salari reali furono ancora mantenuti ad un livello insufficiente. Tuttavia l'industria fascista godette i suoi due anni di massima prosperità. 4 Quindi, l'interesse "alla sorte dei lavoratori" che il governo avrebbe mostrato nel 1925 e 1926 consistette nell'aumentare il costo della vita piu rapidamente dei salari nominali, riducendo con ciò i salari reali, mentre l'industria fascista godeva "i suoi due anni di massima prosperità." Per quanto riguarda i lavoratori agricoli, nel 1931 un alto funzionario delle organizzazioni sindacali dell'agricoltura dichiarò che in Italia la media dei salari agricoli era salita da lire 13,41 al giorno nel 1922 a lire 14,34 al 2 In McGuIRE, op. cit., pp. 514-15. 3 Rossr, I salari degli operai milanesi cit., p. 552. 4 MrTZAKIS, op. cit., pp. 99-101. Sulle difficili condizioni della classe operaia italiana nel· 1926, si veda un altro scrittore francese, anche lui tutt'altro che ostile al "sindacalismo'' fascista, tuttavia intelligente e onesto, L. NAUDEAU, L'Italie fasciste et l' autre danger, Paris, Flammarion, 1927, pp. 154 sgg. 150 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=