Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Capitolo terzo I lavoratori ittdiani dal 1923 al 1925 Gli anni dal 1923 al 1925 furono un periodo di prosperità in tutto il mondo, e anche l'Italia ebbe la sua parte. Inoltre, nel 1925 l'Italia subf una nuova ondata di inflazione monetaria che procurò uno stimolo artificiale alle sue attività economiche. Ma i salari reali dei lavoratori italiani continuarono a scendere, come mostra la seguente tabella: Prezzi al • Salari minuto 1913 100,00 100,00 1922 527 539,53 1923 518 503,57 1924 538 505,95 1925 605 566,37 1926 (prima metà) 633 594,05 1 La diminuzione dei salari reali in Italia durante un periodo di espan– sione economica si può spiegare in un modo solo: le organizzazioni sinda– cali socialiste e popolari erano crollate, e le organizzazioni sindacali fasciste non facevano nessun serio sforzo per proteggere i lavoratori italiani contro l'onnipotenza dei datori di lavoro. Nel 1925, il professor Gini, un fascista al cento per cento, scriveva quanto segue: La razione alimentare, che durante la guerra era diminuita sensibilmente per la: popolazione civile, era andata aumentando nel periodo postbellico, e nel 1922 aveva 1 Conto riassuntivo del Tesoro, pp. 27, 68. Sir Ernest Benn, in "Star," 7 aprile 1926, affermò che in Italia "i prezzi erano sempre un po' in diminuzione." MORTARA, Prospettive economiche 1927, cit., p. 442, dà una serie diversa di numeri indice. Ma tale differenza nei metodi statistici non riguarda minimamente i risultati raggiunti. Dopo il 1927 Mortara ritenne opportuno non occuparsi piu di certi pericolosi argomenti, e smise quindi di includere nelle sue Prospettive un capitolo sul lavoro. Peggio ancora nelle Prospettive relative agli anni 1929 (p. 454), 1930 (p. 517), e 1931 (p. 459) i numeri indice che erano stati dati nei volumi relativi al 1927 (p. 442) e 1928 (p. 442) sparirono, e al loro posto comparvero altre serie secondo le quali nel 1923 i salari sarebbero aumentati invece che diminuiti. La trahison des clercs! 149 Bibloteca Gino Bianco