Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo le proprie famiglie. Nel gennaio 1921, le tariffe postali furono aumentate, e ciò provocò una ulteriore diminuzione nel volume della posta. Nel 1926-27, quando Butler avanzò la sua affermazione, il numero di lettere fu 2.005.000.000,1 3 ovvero meno che nel 1919-20, quando il servizio postale era " ,, sottosopra. . 5. Le strade . d1: . - Le cifre • indicano il prive manutenzione. seguenti numero di automobili immatricolate in Italia: Auto Veicoli Veicoli Anno • pubblici commerciali private 1918 5.592 1.235 5.547 1919 21.759 2.124 10.613 1920 28.604 2.862 17.410 1921 31.161 2.977 22.422 1922 75.842 8.934 ? 14 • Il crescente numero di automobili aumentò l'usura e il consumo delle strade, ma il governo, essendo costretto a far fronte alle spese straordinarie conseguenti alla guerra, non fu in grado di aumentare gli stanziamenti per la rete stradale in proporzione ai bisogni. Nel 1927 le condizioni delle strade italiane non erano migliori di quelle del 1922. Fu soltanto nel 1928 che il governo fascista cominciò, con mezzi adeguati e un apposito programma, ad affrontare questo problema che non si poteva piu rimandare. 15 6. Brigantaggio e delitto regnavano. - Già prima della guerra, il bri– gantaggio non era piu che un ricordo e di esso non vi è traccia in Italia negli anni del dopoguerra. C'erano allora fuorilegge e latitanti che cerca– vano di sfuggire alle mani della giustizia, cosf come ce ne sono oggi negli Stati Uniti senza che nessuno parli di "brigantaggio." Quanto al "delitto," si deve ammettere che in Italia i reati di violenza sono sempre stati piu numerosi di quanto non dovrebbero essere in un paese civile. Nel 1914 vi furono 3.411 omicidi e 109.740 ferimenti in atti di delinquenza. Durante la guerra i reati di violenza diminuirono, e nel 1918 le due cifre furono rispettivamente 1.983 e 58.148: i sanguinari erano stati arruolati nell'esercito, insieme con coloro di tendenze pacifiche, ed ebbero un'ottima occasione per dare sfogo ai loro istinti e alle loro doti contro il nemico nazionale. A guerra finita, non furono soltanto i sanguinari a tornarsene a casa, ma anche i pacifici, molti dei quali erano diventati sanguinari. Perciò gli omicidi sali– rono a 3.100 nel 1919 e a 5.034 nel 1920, mentre il numero di ferimenti sali a 75.334 nel 1919 e a 92.792 nel 1920. Analogamente, gli omicidi com- 13 "Annuario Statistico Italiano," 1930, p. 308. 14 Ibidem, 1919-21, p. 377, e pp. 273-74. La cifra relativa al 1922 non è nota. 15 Il Bilancio dello Stato dal 1913-14 al 1929-30 e la finanza fascista a tutto l'anno VIII, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1931, p. 402. 138 Bibloteca Gino Bianco

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