Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Il "bolscevismo" italiano negli anni 1919 e 1920 messi in Francia, che nel 1913 erano stati 591 e nel 1918 erano stati 398, salirono a 781 nel 1921 16 ; e in Germania il numero degli omicidi che era stato 120 nel 1913 e 92 nel 1918, sal1 a 283 nel 1921. 11 In Italia nei due anni di guerra civile, 1921 e 1922, i reati di violenza aumentarono ancor di piu: Anno 1921 1922 Omicidi 5.735 6.278 Ferimenti in atti di delinquenza 101.710 108.208 Nel 1923, dopo che la conquista fascista del potere ebbe posto fine alla guerra civile, gli omicidi cominciarono a diminuire, fino a che nel 1926 erano scesi a 3.445, il livello del 1914. Ma il numero di persone ferite in atti di delinquenza sal1 nel 1926 a 117.295. 18 7. Anarchia. - Se per anarchia si intende ogni sciopero, ogni scontro per le strade, ogni strepito, non c'è dubbio che negli anni 1919 e 1920 l'Italia fu in uno stato di anarchia; gli italiani sono gente rumorosa: non sanno far nulla senza fare un gran chiasso, e spesso fanno un gran chiasso senza fare nulla. E se per anarchia si intende la guerra civile degli anni 1921 e 1922, allora anche durante questi due anni l'Italia fu in uno stato di anarchia. Ma se invece per anarchia s'intende la dissoluzione del sistema politico e la disorganizzazione della produzione economica, allora in Italia dal 1919 al 1922 non vi fu mai un momento di anarchia. Chiunque lo voglia può consultare i rapporti inviati a Washington dall'Italia durante quegli anni, dagli addetti commerciali americani e pub– blicati nei Commerce Reports. In questi rapporti non appare mai il minimo segno di uno stato di anarchia, caos, bancarotta o simili. "Parecchie imprese americane estendono i loro affari in Italia" (16 ottobre 1919). Gli italiani emigrati in America erano cosf poco spaventati dal "bolscevismo" che face– vano ritorno 1n Italia con le tasche piene di soldi: "la ricchezza portata da questa gente rappresenta oggi una cospicua fonte di reddito nell'Italia meridionale" (14 agosto e 10 ottobre 1919). Neanche i turisti furono te– nuti lontani dal timore dell'anarchia: "il volume del movimento turistico cresce continuamente, e i grandi alberghi annunziano una buona quantità di affari" (22 ottobre 1920). Gli italiani si permisero persino il lusso di organizzare a Venezia una mostra internazionale d'arte (15 aprile 1920). "Le industrie tessili sono arrivate al punto che possono non solo provvedere ai bisogni normali dell'Italia, ma anche produrre per l'esportazione" (22 agosto 1919), "L'anno 1919 fu estremamente prospero (...) un periodo di eccezionale attività che è continuata anche dopo" (22 luglio 1920). 16 "Annuaire Statistique de la France," 1926, p. 40. 17 "Kriminalstatistik des Deutschen Reiches," 1913, pp. 294-95; ibidem, 1918, pp. 20-21; ibidem, 1921, pp. 8-9. ll8 "Annuario Statistico Italiano,,, 1911, p. 85; ibidem, 1916, p. 118; ibidem, 1929, p. 126. 139 Bibloteca Gino Bianco

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