Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del f ascz"smo di rayon, i cui proventi fossero destinati per sovvenzionare l'industria serica, e che nella manifattura di biancheria personale si usassero filati misti di lana e seta. Tutte queste proposte furono respinte. Le richieste che il governo garantisca un prezzo minimo per i bozzoli o aumenti il premio sul prodotto filato furono ritenute troppo gravose per il Tesoro. La richiesta di alleviare le difficoltà tassando il rayon era inaccettabile perché avrebbe danneggiato una delle piu fiorenti industrie italiane. Neppure si rìtenne possibile adottare filati misti di lana e seta per la biancheria personale perché ciò avrebbe prodotto un aumento nei costi dei prodotti finiti. La seta è ancora assai piu cara della lana, anche al suo prezzo attuale estremamente basso. La corporazione, perciò, si limitò a consigliare alle parti interessate di raggiungere un piu stretto coordinamento dei loro sforzi. Poiché la corporazione dei tessili non era in grado di risolvere i loro problemi, gli industriali setaioli fecero da sé. Nell'aprile del 1935, si riunirono a Milano e a Roma per esaminare modi e mezzi onde promuovere l'esportazione dei loro prodotti. Il Lavoro Fascista del 9 maggio 1935 si chiese come era possibile che i datori di lavoro avessero deciso di agire per conto proprio invece di portare il problema davanti alla corporazione: Gli industriali non si degnarono neppure di rispondere. L'ultima corporazione che abbia tenuto la propria riunione prima che il 1nanoscritto di questo libro fosse consegnato, fu la corporazione dell'olio, la quale concluse i suoi lavori il 10 luglio 1935 con un dibattito sui modi e i mezzi per estendere in Italia la coltivazione dell'olio di ricino. Uno dei piu ardenti ammiratori di Mussolini e del regime fascista, Kerillis, nell'Echo de Paris del 21 luglio 1935, riconobbe che le corporazioni non erano altro che '' una facciata dietro la quale non c'era quasi nulla"; "almeno la metà delle ventidue corporazioni non sono state mai convocate." Su nessuno dei provvedimenti di natura economica e finanziaria che furono presi in relazione alla guerra di Etiopia, si chiese mai a una qualche cor– porazione di esprimere il proprio parere. Tutto si svolse come se in Italia le corporazioni non fossero mai esistite. Cosf veniva attuata la rivoluzione sociale fascista. Indubbiamente a questo punto il lettore si renderà conto della portata e del!'autentico significato della rivoluzione sociale fascista. Perciò egli tro– verà del tutto naturale che anche in Spagna vi sia "un poderoso movimento per sostituire con qualcosa di simile allo Stato corporativo italiano la Re– pubblica spagnola." Il duca d'Alba, "il rampollo di una delle famiglie spa– gnole di piu alto lignaggio," si è dichiarato favorevole a questo programma. "Negli ambienti monarchici piu autorevoli si dice che il movimento abbia l'approvazione dell'ex re Alfonso." "Si prevede anche l'adesione del gene– rale José Sanjurjo, capo della rivolta monarchica del 1933" (New York Times, 6 dicembre 1934). Anche in Austria esiste una situazione analoga. Dopo avere schiacciato le organizzazioni socialiste, il dott. Dollfuss adottò la nuova costituzione corporativa "che si proponeva di assicurare stabilità e giustizia per tutte le classi," come spiegò il cancelliere Schuschnigg in una intervista al Morning Post, il 27 febbraio 1935. La rivoluzione sociale di Mussolini si sta diffondendo in tutto il mondo. Come la rivoluzione di 116 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=