Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

La rivoluzione permanente di Mussolini Si mormorò da un capo all'altro del paese che il direttorio nazionale del Partito fascista non aveva tenuto in nessun conto le nomine primarie e aveva invece compilato a modo suo la lista che era stata sottoposta a Musso– lini per la ratifica. Tra coloro che avrebbero dovuto "rappresentare" le classi professionali c'erano due donne. Subito i corrispondenti romani dei giornali stranieri sbandierarono questo fatto come la prova che Mussolini aveva abolito ogni divisione politica tra uomini e donne, e che finalmente anche l'Italia invi– tava le sue donne a partecipare al governo del paese. Il discorso con cui Mussolini inaugurò la prima assemblea generale del– le corporazioni, il 10 novembre 1934, è facile da immaginare: "Questa imponente assemblea, la piu imponente, forse, nella storia d'Italia," è "un'as– semblea rivoluzionaria (...) Oggi, 10 novembre dell'anno XIII, la grande macchina si mette in moto. " 9 Un solo punto del discorso destò sorpresa: il Duce esortò il suo uditorio a non aspettarsi "un miracolo" dalle nuove cor- . . poraz1on1. Il 9 dicembre 1934, i membri delle ventidue corporazioni ebbero la soddisfazione di apprendere da un comunicato ufficiale che il Comitato corporativo centrale era stato riorganizzato. Da ora in avanti esso sarebbe stato composto dalle seguenti persone: ministri e sottosegretari di Stato, che Mussolini nomina e licenzia a sua discrezione; i vicepresidenti delle ventidue corporazioni, scelti da Mussolini tra i membri delle corporazioni che sono designati dal segretario generale del Partito fascista, a sua volta nominato da Mussolini; altri tre alti gerarchi del Partito fascista, scelti da Mussolini; e i nove presidenti delle confederazioni come al solito nominati da Musso– lini. Il comitato, quindi, consisterà di circa quaranta membri, tra i quali i prestatori d'opera dovrebbero essere "rappresentati" dai presidenti delle loro quattro confederazioni, sebbene questi personaggi non siano né eletti dai prestatori d'opera né responsabili verso di loro. Il 7 gennaio 1935, la prima delle ventidue corporazioni di nuova crea– zione, quella della zootecnia e pesca, cominciò a funzionare. Il primo pro– blema sui cui rivolse la propria attenzione fu quello dei provvedimenti da prendere per impedire che i diversi tipi di formaggio italiano fossero con– fusi l'uno con l'altro, i metodi per disciplinare la produzione e il com– mercio del latte e aumentarne il consumo, e altre questioni di non minore pregnanza per le implicazioni social-rivoluzionarie. Poi venne la corpora– zione dei tessili. Essa prese in considerazione i mezzi per migliorare le condizioni della industria serica, che da molti anni si trovava in difficoltà. Il filofascista corrispondente da Roma del New York Ti·mes, il 27 gennaio 1935, dava il seguente resoconto di questo dibattito: Gli agricoltori proposero che il governo garantisca un prezzo minimo per i bozzoli. Gli industriali chiesero che il premio attualmente pagato dal governo sul prodotto filato fosse aumentato. Altre proposte furono che si istituisse una forte tassa sulla produzione 9 MUSSOLINI, XXVI, pp. 378-79. 115 Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=