Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo La parola di Mussolini, secondo la stampa italiana, suscita un'" eco mondiale," e pone il Duce "al centro dell'attenzione internazionale," per– ché "apriva una nuova fonte di vita all'umanità. " 15 Undici anni prima, 1'8 novembre 1921, Mussolini aveva negato la dottrina socialista secondo la quale il capitalismo "come sistema di produ– zione era vicino alla fine": Un sistema economico, che è creazione di lunghi tempi, non può essere mutato improvvisamente. Può essere trasformato soltanto con un lungo e lento processo. 16 Il 18 marzo 1923, aveva ripetuto lo stesso concetto: Io non credo che quel complesso di forze, che nelle industrie, nell'agricoltura, nei commerci, nelle banche, nei trasporti può essere chiamato col nome globale di capitali– smo, sia prossimo al tramonto, come si è per lungo tempo osservato da certi dottrinari dell'estremismo sociale. 17 L'l 1 marzo 1926, aveva dichiarato che il capitalismo ancora "ha din– nanzi a sé alcuni secoli di esistenza. " 18 È pur vero che due anni dopo, il 6 maggio 1928, aveva profetizzato che il secolo ventesimo vedrà la nascita di una nuova economia, l'economia corporativa, "come il secolo scorso ha visto l'economia capitalistica. " 19 Ma poiché la natura dell'economia corporativa era ancora del tutto sconosciuta, egli aveva continuato ad essere descritto come colui che aveva salvato il mondo dal bolscevismo. Lo storico proclama del 14 novembre 1933 strappò il velo che nascon– deva il futuro. Mussolini era "andato a sinistra." La stampa del gruppo Hearst pubblicò il discorso sotto il titolo: Mussoli.ni abolisce il si·stema capi– talistico. Ma, strano a dirsi, il mondo capitalistico non fu affatto elettrizzato dal rivoluzionario manifesto del Duce. La borsa di Parigi e quella di Londra non crollarono. W all Street rimase impassibile. I soci della Banca Morgan non persero né l'appetito né il sonno. Per trovare la spiegazione di questa straordinaria calma non occorre andare tanto lontano. Subito dopo aver pronunciato la condanna a morte del capitalismo, il Duce pose ai suoi ascoltatori una domanda inattesa: "Che cosa è il capitalismo?" Poi rispose prontamente alla sua domanda: "Non bisogna fare una confusione tra capitalismo e borghesia. La borghesia è un'altra cosa." Mentre colpiva a morte l'astrazione economica "capitalismo," Mussolini concedeva una proroga alla concreta classe sociale, la "borghe– sia." Non c'era quindi alcun pericolo che la corporazione fascista assorbisse le fabbriche, le banche, le società di navigazione, e la proprietà privata della terra. 106 15 "Corriere della Sera," 16 e 17 novembre 1933; la terza citazione è tradotta. [N.d.C.] 116 Cit. trad. 17 .MUSSOLINI, XIX, p. 182. la MUSSOLINI, XXII, p. 92. 19 MUSSOLINI, XXIII, p. 142. Bibloteca Gino Bianco

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