Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

In una stanza buia alla ricerca di un gatto nero che non c'è di immaginarsi che cosa sarebbe stato lo Stato corporativo se le corporazioni fossero esistite: Mi proverò a tracciare i contorni dello Stato corporativo italiano com.e Platone tracciò la sua città perfetta, lasciando da parte la questione se un tale Stato esista effet· tivamente o sia possibile. Dopo tutto, noi viviamo in un tale mondo immaginario piu di quanto non ci rendiamo conto. I fascisti devono essere capiti non semplicemente in base a quello che stanno facendo, ma in base a ciò che essi pensano di essere per fare. Passando cos1 "all'aspetto immaginario e teoretico della questione, dove la fantasia corre liberamente e nessuno può essere accusato sia di verità che di falsità," egli annunciò che sebbene "la trasformazione pratica ed effettiva della organizzazione economica italiana non fosse al momento molto con– sistente (...) era del tutto possibile che quando il chiasso e la polvere della lotta politica in Italia saranno acqua passata, apparirà che il piu importante carattere permanente della rivoluzione è la trasformazione del sindacalismo nel corporativismo. " 10 Inoltre, nel suo libro Mak1:ng the Fascist State (pp. 212... 13), il professor Schneider ci fece sapere che "la costituzione dello Stato corporativo" avrebbe operato una specie di conciliazione tra la filosofia hege– liana e quella marxista: Poiché, ora che il fascismo si sta avviando in questa direzione positiva, molti che prima non vedevano in esso niente altro che il diavolo incarnato cominciano a compren· dere le misteriose vie della Provvidenza. Ed è possibile che tra non molto sia i filosofi hegeliani che quelli marxisti scopriranno che il sindacalismo è il termine medio mediante il quale socialismo e fascismo si sono riuniti in una superiore unità dialettica. Alcuni socialisti stanno già rivedendo la loro filosofia (...) Forse, essi suggeriscono, il fascismo è solo la antitesi logica del socialismo, che sarà presto risolta in uno stato superiore nel quale ambedue si troveranno riconciliati. Un altro filosofo, Friedrich Paulsen, ha scritto che l'assurdo ha questo vantaggio in comune con la verità: che non può essere confutato. Il signor U. Aillaud, un ammiratore delle istituzioni fasciste e un col– laboratore di riviste fasciste in Italia, in un articolo che ha trovato la com– piacente ospitalità dell'Ufficio internazionale del lavoro nella sua lnternational Labour Review del maggio 1928, si è dedicato a un compito piu positivo. Egli ammetteva, sf, che era vero che "sinora non era stata creata nessuna corporazione," ma la corporazione "esisteva virtualmente e in via di prin– cipio, 111 e questo è ciò che conta. Inoltre, se di per sé le corporazioni non esistevano, esistevano già le "funzioni corporative," e "nell'imminenza della larga diffusione di una coscienza corporativa," queste funzioni venivano esercitate non dalle corporazioni, non ancora nate, ma da altri organi. Ad esempio, quando i contratti di lavoro venivano stipulati dai funzionari delle organizzazioni interessate, questa era una funzione "sindacale"; ma quando erano stipulati con la mediazione del segretario generale del partito, tale 10 H. W. SCIINEmER, Italy Incorporated, New York, Italian Historical Society, 1928, pp. 3, 11, 12. 93 Bibloteca Gino Bianco

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