Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo III

Sotto la scure del fascismo Direttivi provinciali e nazionali, nominati con la procedura che ben conosciamo,1 4 amministrano le associazioni senza renderne conto ai soci, che non avendo parte alcuna nella condotta delle loro associazioni, è naturale se ne rimangano in disparte. Questa mancanza di interesse da parte degli avvo– cati fu severamente censurata dal ministro della Giustizia, Rocco, nel di-– scorso alla Camera del 26 marzo 1930: E poiché io sono abituato a dire la verità anche quando non è piacevole, bisogna ora che aggiunga di non essere molto soddisfatto dell, andamento dei sindacati forensi (...) I sindacati forensi in parecchie città esistono solo di nome; altrove non hanno mezzi per agire; altrove ancora non sono rappresentati dagli elementi migliori e piu autorevoli che avrebbero il necessario prestigio presso la classe. 15 Pubblici dipendenti, sia nazionali, provinciali o locali, e addetti ai ser– vizi ferroviario, postale e telegrafico, e in generale a tutte quelle attività eco– nomiche svolte dal governo o dalle amministrazioni provinciali e comunali, - non possono formare organizzazioni sindacali. Possono solo costituire asso– ciazioni per fini di mutua assistenza, educazione, ricreazione e simili. 16 Queste associazioni devono essere autorizzate dal governo. Il segretario generale del Partito fascista ne detiene la "piena rappresentanza," redige i loro statuti, nomina i loro comitati esecutivi, e sceglie i loro segretari pro– vinciali. I membri delle sezioni locali "eleggono" i loro segretari e i diret– tivi. Ma al lettore sarà facile capire che queste "elezioni" non sono niente altro che acclamazioni di quei candidati scelti dai capi del partito. Il segre– tario provinciale del partito, o un suo delegato, è presente alla riunione in cui si svolge l'" elezione" e annuncia i nomi dei candidati; i presenti alzano la mano, e l'" elezione" è fatta. Solo gli iscritti al partito possono occupare cariche all'interno dell'organizzazione, e in qualsiasi momento il segretario generale del partito può rimuovere un segretario locale o un direttivo. Chi si rifiuti di aderire alla associazione della sua categoria, rischia il licenziamento. Ecco il testo di una circolare del segretario dell'Associazione fascista dipendenti enti locali di Milano: Mi risulta che la S.V. non ha ancora aderito all'Associazione fascista dipendenti enti locali. Per l'ultima volta le faccio invito di iscriversi a detta associazione, presen– tandosi al sottoscritto in Palazzo Marino entro il 15 maggio corrente. In caso contrario Ella sarà senz'altro considerato elemento contrario al regime fascista e le verranno appli– cati quei provvedimenti già deliberati dal direttorio della nostra associazione. 17 14 Cfr., ad es., in "La Stampa," 15 maggio 1934, il resoconto del convegno annuale della associazione avvocati della provincia di Torino. Maiorino, che aveva sino allora retto l'asso– ciazione come commissario governativo, lesse una relazione sulle attività della organizzazione. Quindi il segretario federale "lesse la lista proposta da alcuni camerati," con i nomi di coloro che avrebbero dovuto formare il nuovo direttivo. Il primo nome era quello di Maiorino. La lista fu "approvata all'unanimità tra scroscianti applausi." Infine il segretario federale fece un discorso, parlando "della nuova dignità e della altissima funzione di cui gode e che incombe all'avvocato nell'Italia di Mussolini." 15 A. P., Camera, Legislatura XXVIII!, Discussioni, vol. II, p. 1937. 16 Queste "associazioni autorizzate" sono cinque di numero: del pubblico impiego degli addetti alle aziende di Stato, dei ferrovieri, dei postelegrafonici, della scuola. Quest'ulti~a as– sociazione è suddivisa in cinque sezioni: della scuola elementare, della scuola media universi- taria, degli assistenti universitari, delle belle arti e biblioteche. ' 17 "Avanti!," 7 maggio 1926. 82 Bibloteca Gino Bianco

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