Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Memorie e soliloqui verno avesse mutato. Mussolini l'ha sciolta; e l'ha sostituita con la milizia nazionale, che è tutta fascista e su cui crede di poter fare assegnamento. Ora le guardie regie licenziate con indennità miserabili, dicono che andranno a rubare, che si daranno alla campagna. Un agente investigativo diceva ieri al Sansone che l'ordine ricevuto è di non occuparsi di ciò che fanno i fasci– sti: cosf si demoralizzano anche i migliori. Un fascista pavoneggiandosi con un grosso pugnale al fianco, diceva: "Se io uccido uno non lo pago." I fatti di Napoli del primo gennaio furono raccontati dal Sansone nella maniera seguente: non ci fu complotto; non ci furono eccitamenti; solo al– cuni ufficiali subalterni, alla notizia del licenziamento, dimostrarono del ma– lumore in presenza della truppa. La mattina del primo gennaio, alle 4,30, alcuni gruppi di guardie regie, accasermate (non ricordo piu dove) uscirono dalla caserma armate ed andarono a bruciare la sede del fascio. Ma ben presto, non sapendo che altro fare, non essendo diretti da nessuno, comin– ciarono a sentirsi turbati di quello che avevano fatto, e cominciarono a ritor– nare alla caserma. Via via che giungevano qui, il colonnello li eccitava ad ac– correre all'altra caserma di Sales, dove i loro compagni erano maltrattati. Cosf si raccolsero alla caserma di Sales molte guardie regie, le quali ad un tratto si videro circondate dai carabinieri, e costrette ad arrendersi: quello del colonnello era uno strattagemma ignobile per preparare la trappola. Fino alle 11, nessun fascista osò mostrarsi per le strade. Ma quando alla caserma Sales l'incidente finf con la resa ai carabinieri delle guardie regie, i fascisti fecero la mobilitazione, e cominciò per le vie di Napoli la caccia all'uomo: le guardie che erano di servizio ai loro posti, si trovarono assalite da dieci contro uno, maltrattate, ferite, arrestate, senz'avere nessuna colpa della follia commessa da un gruppo di loro compagni. Molte guardie si na– scosero nelle case dei privati, cercando di travestirsi; ma i fascisti andarono per due giorni scovandole nei loro nascondigli. Molti furono portati agli ospedali in gravi condizioni, feriti di pugnale. Certo era necessario reprimere questo tentativo di rivolta, che se fosse riuscito, ci avrebbe precipitati in un'anarchia sanguinosa. Ma la caccia fatta per le vie di Napoli è prova anch'essa dell'anarchia fascista. A Sorrento la Giuliana Benzoni mi disse che Nunziante sarebbe andato in Calabria col ministro De Capitani a fare un viaggio di ... istruzione. Le feci osservare che il viaggio di De Capitani si sarebbe trasformato in una ma– nifestazione fascista elettorale, fra il viaggio di Michele Bianchi e quello preannunciato di Mussolini. Cosf l'Associazione pel Mezzogiorno minaccia di apparire in Calabria come fiancheggiatrice del fascismo; e subirà, in un cambiamento di regime, le conseguenze di questa imprudenza che com– metteva. La Giuliana convenne nel mio giudizio; e mi raccomandò di _par,– larne al Nunziante. Ieri mattina andai a trovare Nunziante a casa a Napoli. E gli esposi le mie preoccupazioni per questo viaggio che De Capitani avrebbe fatto col Pre- 69 BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=