Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo II

Scritti sul fascismo Continua l'anarchia comunista-fascista. Disordini sanguinosi ad Alpi– gnano (Piemonte), Bracciano (Roma), Mestre, il 26 dicembre. Le Battaglie del Mezzogiorno e il Giorno di Napoli, invasi dai fascisti, il 23 dicembre. Incendi e devastazioni negli Abruzzi, 22 dicembre. La Voce Repubblicana del 23 dicembre afferma che una rigorosissima censura è esercitata su tutte le lettere in arrivo ed in partenza per l'estero. 30 dicembre 1922 Gentile ha messo Lombardo-Radice direttore generale dell'istruzione pnmana, e Francesco Severi direttore generale dell'istruzione superiore. L'Unità va COSI al Ministero dell'istruzione con due suoi fedeli, e dei migliori. Ma l'opera loro sarà tollerata dalla immoralità e inintelligenza de– gl'insegnanti italiani? Ad ogni modo, occorrerà aiutare Gentile nel suo ten– tativo. E se sarò invitato a collaborare darò la mia opera; ufficiosamente, amichevolmente, a patto di non essere considerato mai da nessuno come aderente al regime mussoliniano. [Cfr. 31 dicembre.] Intervista di Domizio Torrigiani, gran maestro della massoneria di Palazzo Giustiniani, sul Giornale d'Italia del 30 dicembre 1922. Rivela che il primo fascio di combattimento fu fondato a Milano, nella primavera del 1919, in una loggia massonica. Parla di un opuscolo di Ferrari su Nathan, in cui è pubblicato il processo verbale delle discussioni sulla questione adria– tica avutesi a Parigi nel 1917. 31 dicembre Giuliana Benzoni mi raccontava ieri sera di avere parlato con Sonnino nell'inverno 1920, dopo il trattato di Rapallo. Lei gli domandò se in base alla esperienza del trattato di Rapallo egli riteneva sempre errata la poli– tica di Bissolati. Sonnino rispose affermativamente: la Jugoslavia non sa– rà mai amica dell'Italia; sarà sempre alleata della Francia contro l'Italia: questo i suoi amici non hanno capito. Sempre, mai: ecco la mentalità apocalittica dell'uomo inintelligente e testardo. Nella storia non c'è né sempre né mai. Sonnino aveva aspettato sempre la guerra, in cui l'Italia sarebbe stata alleata della Germania contro la Francia: e fece la guerra come alleata della Francia contro la Germania. Ad ogni modo che politica era mai quella di essere alleato con un paese, la Francia, che sarebbe stato sempre nemico dell'Italia? Se faceva questa profezia, Sonnino, doveva rimanere fermo alle idee dell'agosto 1914, quan– do protestava perché l'Italia rimaneva neutrale, invece di entrare in guerra a fianco della Germania. Egli fece la guerra come amico dei nemici, e ne– mico degli alleati: comunque la guerra andava a finire, ne sarebbe uscito 62 BiblotecaGino Bianco

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